giovedì 14 gennaio 2010
La «persona umana» deve essere al «centro dell'azione politica» e nelle sedi istituzionali occorre cercare di favorire una «sana dialettica», perchè più le decisioni sono condivise e più risponderanno alle esigenze di sviluppo degli abitanti di un territorio. Lo ha affermato Benedetto XVI ricevendo questa mattina in Vaticano gli amministratori locali di Roma e del Lazio per il tradizionale scambio d'auguri d'inizio anno.
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Crisi economica, nuovi insediamenti e periferie, oratori ed educazione dei giovani, vita, famiglia, affettività, malattia: sono stati questi i temi affrontati oggi da Benedetto XVI, nel discorso dell’udienza agli amministratori della Regione Lazio (Montino), del Comune (Alemanno) e della Provincia di Roma (Zingaretti). «La crisi che ha investito l'economia mondiale – ha esordito il Papa - ha avuto conseguenze anche per gli abitanti e le imprese di Roma e del Lazio. Allo stesso tempo, essa ha offerto la possibilità di ripensare il modello di crescita perseguito in questi ultimi anni». «Lo sviluppo umano per essere autentico deve riguardare l'uomo nella sua totalità e deve realizzarsi nella carità e nella verità – ha proseguito -. La persona umana, infatti, è al centro dell'azione politica e la sua crescita morale e spirituale deve essere la prima preoccupazione per coloro che sono stati chiamati ad amministrare la comunità civile. È fondamentale che quanti hanno ricevuto dalla fiducia dei cittadini l'alta responsabilità di governare le istituzioni avvertano come prioritaria l'esigenza di perseguire costantemente il bene comune».
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