martedì 25 novembre 2014
​Papa Francesco ai parlamentari Ue: Europa «nonna opulenta». TUTTI I TESTI
Oltre la paura di Francesco D'Agostino
IN AEREO Le parole del Papa I VIDEO Verso Strasburgo | Verso Roma (M. Muolo)
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"​Quale dignità può mai avere un uomo o una donna fatto oggetto di ogni genere di discriminazione? Quale dignità potrà mai trovare una persona che non ha il cibo o il minimo essenziale per vivere e, peggio ancora, il lavoro che lo unge di dignità?". E ancora: "È giunta l'ora di costruire l'Europa che ruota non intorno all'economia ma intorno alla sacralità della persona umana". .Lo ha detto papa Francesco nel suo discorso al Parlamento Europeo.Una lunga "standing ovation" ha salutato il primo discorso del papa a Strasburgo. Gli eurodeputati che affollavano l'emiciclo, e hanno punteggiato di applausi l'intero discorso, soprattutto nei passaggi sull'immigrazione, il lavoro e la povertà, si sono alzati in piedi alla fine del suo intervento e gli hanno dedicato molti minuti di battimani. "Lei è una personalità che orienta in momenti di perdita di orientamento, le sue parole ci aiuteranno", ha commentato il presidente Schulz."Quale dignità esiste - ha aggiunto - quando manca la possibilità di esprimere liberamente il proprio pensiero o di professare senza costrizione la propria fede religiosa? Quale dignità è possibile senza una cornice giuridica chiara, che limiti il dominio della forza e faccia prevalere la legge sulla tirannia del potere?". "Una delle malattie che vedo più diffuse oggi in Europa è la solitudine, propria di chi è privo di legami", ha detto papa Francesco nel suo discorso al Parlamento Europeo. "La si vede particolarmente negli anziani - ha proseguito Papa Francesco -, spesso abbandonati al loro destino, come pure nei giovani privi di punti di riferimento e di opportunità per il futuro; la si vede nei numerosi poveri che popolano le nostre città; la si vede negli occhi smarriti dei migranti che sono venuti qui in cerca di un futuro migliore"."È necessario affrontare insieme la questione migratoria. Non si può tollerare che il Mar Mediterraneo diventi un grande cimitero!"  ha detto papa Francesco all'Europarlamento di Strasburgo. Quello del Papa al Parlamento europeo è stato "un discorso straordinario, un cadeau per il semestre italiano": secondo il presidente del Consiglio Matteo Renzi, le parole pronunciate dal pontefice a Strasburgo rappresentano "un incoraggiamento di altissimo livello sia per chi crede, naturalmente, che per i cittadini che desiderano un'Europa delle persone, dei popoli, e non soltanto della tecnocrazia".Accolto dal segretario di Stato francese per gli Affari Europei, Harlem Desir, e dal presidente del Parlamento Europeo Martin Schulz e da autorità come il vice presidente del parlamento europeo, Davide Sassoli e l'ex commissario Ue Antonio Tajani, Papa Francesco ha subito raggiunto l'Europarlamento, dove era ad aspettarlo con le altreautorità anche la sua vecchia amica Elma Schmidt, una signora90enne di Francoforte che lo aveva ospitato nel 1986, ai tempidel suo periodo di studio in Germania. Accompagnato daicardinali Pietro Parolin, segretario di Stato, Reinhard Marx,presidente della Comece, l'organismo che rappresenta i vescovieuropei presso la Ue, e Peter Herdo, presidente del Consigliodelle Conferenze Episcopali Europee, Francesco ha poi firmatoil Libro d'Oro dell'Europarlamento.

 

Il volo Alitalia di Papa Francesco è atterrato all'aeroporto di Strasburgo poco prima delle 10, con qualche minuto di anticipo rispetto all'agenda prevista. Jorge mario Bergoglio era partito da Roma poco dopo le otto. Poiché non si tratta di una visita di Stato in Francia, ad attenderlo non c'era il presidente della Repubblica francese Francois Hollande, ma il ministro francese per gli Affari europei. Nel pomeriggio il Papa è rientrato a Roma. Durante il volo di ritorno ha dialogato come al solito con i giornalisti, rispondendo sempre con la franchezza con lo contraddistingue. Un concetto che ha voluto ribadire è quello che la Chiesa è in dialogo con tutti. Che non ha paura di incontrare anche chi le è distante. E così anche il Papa. Infatti, quando gli hanno chiesto se sarebbe disponibile a incontrare e parlare con esponenti dello Stato islamico (Isis) ha replicato: "Io non do mai per persa una cosa. Non so se si può dialogare con lo Stato Islamico, ma io non chiudo mai una porta. La mia porta è sempre aperta".
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