venerdì 28 dicembre 2012
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Solo fra le sue navate, resta ancor oggi pienamente intelligibile l’antica formula «Francia, figlia primogenita della Chiesa». Per gli artisti di passaggio a Parigi, le sue vetrate, guglie e gargolle rappresentano sempre una fonte d’ispirazione irrinunciabile. Ed ogni francese impara a scuola che proprio dal suo sagrato partono idealmente tutte le strade nazionali dirette nelle province dell’Esagono.A 850 anni dalla posa della prima pietra, la Cattedrale di Notre Dame appare ancora ai parigini, ai pellegrini e ai turisti come un simbolo e uno specchio: per la fede dei singoli e per il bisogno di credere di ogni nuova generazione, anche in questi mesi di rinnovate tentazioni laiciste da parte dell’esecutivo d’Oltralpe.Lo scorso 12 dicembre, per l’inaugurazione di un anno di celebrazioni che si dispiegherà fino al 24 novembre 2013, le autorità civili ed ecclesiastiche insieme hanno reso omaggio al luogo più visitato di Francia, dove convergono circa 14 milioni di persone l’anno.Nella sua omelia, il cardinale André Vingt-Trois, arcivescovo di Parigi e presidente della Conferenza episcopale francese, ha insistito molto sulla felice coincidenza dell’anniversario con l’Anno della fede proclamato da Benedetto XVI: «È la fede in questa presenza permanente di Dio che animava il talento e la perseveranza degli artisti che hanno edificato questa Cattedrale. È la fede che ne è l’anima, dalla posa della prima pietra fino ad oggi. È la fede che ha condotto il popolo di Parigi a riconoscerla come propria casa. È la stessa fede che animò la lunga schiera di santi parigini che invocheremo fra poco. Oso forse se dico che è una certa fede, anche quando non è pienamente cristiana, a guidare le numerose persone che vi entrano? In ogni caso, è in fede che siamo invitati a comportarci come pellegrini in quest’Anno della fede e a rinnovare qui la nostra professione di fede in Cristo Salvatore».Anche monsignor Patrick Jacquin, rettore della Cattedrale, ha esortato con vigore a non limitarsi alla pura estasi estetica ed architettonica, in modo da assaporare la linfa spirituale autentica del luogo: «Questa data d’anniversario ci invita a contemplare il passato, a rileggere la vita della Cattedrale, come rileggiamo la nostra vita in occasione dei pellegrinaggi. Ma questo capolavoro storico è prima di tutto un luogo di culto pienamente attuale e vivo».Il governo francese era invece rappresentato da Manuel Valls, ministro dell’Interno, incaricato d’ufficio delle relazioni con i rappresentanti religiosi: «Quest’evento è memorabile per la Chiesa. È memorabile, al contempo, per tutti coloro che vedono, nelle torri di Notre Dame, l’immagine della Francia, l’eccelsa testimonianza della sua storia. È un evento felice, come vuole l’etimologia stessa della parola giubileo».Per penetrare nel segreto di Notre Dame, i pellegrini potranno seguire un percorso suddiviso in otto fermate: dal palco panoramico esterno (alto 13 metri) specificamente allestito, fino al reliquiario di santa Genoveffa, patrona di Parigi, passando per la navata principale.Accanto a numerosi eventi liturgici e a un convegno scientifico a carattere storico, l’anno sarà cadenzato pure da un ricco ed eclettico programma di concerti di musica sacra, che proporrà fra l’altro brani concepiti ad hoc. Sempre a livello sonoro, poi, la prossima Domenica delle Palme riserverà una lieta sorpresa ai fedeli: nella Capitale francese, risuoneranno le nuove e lucenti campane della Cattedrale, attualmente in fase di lavorazione.
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