mercoledì 20 agosto 2014
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​Ripercorrere l’itinerario spirituale di san Benedetto da Norcia attraverso quei luoghi dell’Italia centrale in cui si concentrarono la vita e l’attività del padre del monachesimo occidentale, in un percorso che coniuga felicemente ricerca religiosa, meraviglie dell’arte e incanto dei paesaggi naturali. È l’esperienza che vivono ogni anno, soprattutto tra primavera ed estate, tanti pellegrini che, da soli o in gruppo, zaino in spalla e piedi infaticabili, affrontano per giorni il cammino che parte da Norcia, in Umbria, città natale del patrono d’Europa, attraversa l’alto Lazio e arriva in Ciociaria, destinazione l’abbazia di Montecassino, dove Benedetto giunse nel 529 e diede compimento alla sua meravigliosa Regola.L’itinerario benedettino ha trovato negli ultimi anni più di una sistematizzazione dal punto di vista logistico e culturale, grazie a progetti nati da istituzioni o da semplici appassionati che offrono ai pellegrini accurate mappe, informazioni sul territorio, introduzione alle bellezze religiose e artistiche dei luoghi visitati. Tra questi esempi si segnala quello del Cammino di san Benedetto, ideato da Simone Frignani, curatore dell’omonima guida edita da “Terre di Mezzo”: sedici tappe da percorrere a piedi o in bicicletta in altrettanti giorni, da Norcia a Montecassino, passando per Rieti, Subiaco, dove Benedetto pose le basi della Regola, e la Ciociaria, con le affascinanti tappe della certosa di Trisulti, nei pressi di Collepardo, e l’abbazia cistercense di Casamari. Oltre trecento chilometri attraverso sentieri e boschi, carrarecce, strade a basso traffico e antiche vie di transumanza, con una breve incursione in luoghi di Francesco di Assisi, Rita da Cascia e Tommaso d’Aquino. La guida all’itinerario non trascura di indicare i servizi ricettivi in cui alloggiare. Come quello del monastero di san Lorenzo ad Arpino, nel Frusinate, dove i Missionari Identes, congregazione fondata da Fernando Rielo a Tenerife, in Spagna, accolgono varie tipologie di pellegrini. «Tra gli ospiti più recenti – racconta il superiore del monastero padre Juan Lujan – abbiamo avuto una coppia di sposi che percorreva il cammino benedettino nel 25esimo anniversario di matrimonio. Sono passati, tra gli altri, gruppi parrocchiali guidati dai parroci, una comunità di recupero di tossicodipendenti, che aveva inserito il pellegrinaggio tra le attività terapeutiche per gli ospiti in trattamento, e anche alcuni stranieri conosciutisi in altri cammini di fede, tra cui quello di san Giacomo di Compostela».  Proprio da ieri, e fino a questa mattina, il monastero arpinate ha accolto ben tre gruppi diversi. Il più numeroso, di 15 componenti, proviene dalla comunità pastorale di Mariano Comense, provincia di Como. Partito da Norcia l’8 agosto, arriverà il 21 a Montecassino. «Il gruppo comprende persone dai 39 ai 71 anni, qualcuno in ferie dal lavoro, altri già in pensione», spiega Lorenzo Besana, uno dei promotori del pellegrinaggio. «Molti di noi vengono dall’impegno in parrocchia o nel volontariato, ma sentivamo l’esigenza di questa esperienza che ci sta offrendo una singolare occasione di silenzio, preghiera, attesa, come pure di amicizia e di servizio l’uno verso l’altro».
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