domenica 14 aprile 2019
Riccardo Rossi e Barbara Occhipinti, lui giornalista e lei arredatrice, sono la prima coppia di sposi che ha scelto di condividere lo spirito e la quotidianità della missione di fratel Biagio
Riccardo Rossi e Barbara Occhipinti con Biagio Conte il giorno del matrimonio

Riccardo Rossi e Barbara Occhipinti con Biagio Conte il giorno del matrimonio

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Vivere in missione con gli «ultimi» come coppia di sposi, affidandosi alla Provvidenza, quella presenza costante di Dio che attraverso le mani dei fratelli non fa mai mancare il necessario per andare avanti. Non è facile abbandonare ogni agio per abbracciare la povertà, ma loro l’hanno fatto e irradiano gioia vivente. Riccardo Rossi e Barbara Occhipinti – giornalista lui, arredatrice d’interni lei – sono la prima coppia di sposi che ha scelto di condividere lo spirito e la quotidianità della missione Speranza e Carità fondata a Palermo da Biagio Conte.

Una storia d’amore nata alcuni anni fa proprio grazie all’incontro con la missione, che oggi accoglie circa 1.100 persone italiane e straniere senza casa, senza lavoro, senza famiglia. Una vocazione familiare che è ritornata tra i più poveri poco più di un anno fa, quando il missionario laico palermitano ha deciso di cominciare un lungo digiuno sotto il colonnato delle Poste centrali, per scuotere le coscienze davanti all’abbandono e al disagio di troppi uomini e donne costretti a vivere in strada. Riccardo, che attraversava un periodo di crisi ed era giunto a Palermo per un periodo di pausa e di ricerca, ha condiviso con fratel Biagio quei dieci lunghi giorni e quelle lunghissime notti al freddo, alle intemperie. Poi con la moglie la scelta radicale: vivere al servizio dei più poveri, confidando nella Provvidenza.

Riccardo è un giornalista napoletano, ha 50 anni e per parecchio tempo ha lavorato per associazioni ambientaliste e partiti politici. Un mondo da cui si è allontanato non condividendone più i valori. «Sono entrato in una crisi depressiva, vivevo in una realtà superficiale, che aizzava alla sopraffazione dell’uno verso l’altro, che non era al servizio della verità» racconta. Gravi problemi familiari hanno fatto il resto. Ha incontrato la casa famiglia «Oasi della Divina Provvidenza» per disabili mentali e fisici a Pedara, in provincia di Catania, dove ha operato per 15 anni, gli ultimi due con Barbara, la donna conosciuta grazie alla missione Speranza e Carità e sposata tre anni fa. Fratel Biagio, infatti, gli propose di curare il periodico della missione La Speranza, che oggi è diventato uno strumento di evangelizzazione e testimonianza preziosa e il suo legame con le strutture di accoglienza di Palermo non si è più spezzato. Durante la preparazione per la visita di papa Francesco, lo scorso 15 settembre, è stato la “voce” della missione all’esterno, accogliendo giornalisti da tutto il mondo, cercando di fare vera informazione sociale.

Barbara Occhipinti, 48 anni, originaria di Ragusa, ha vissuto, invece, per molti anni da sola a Palermo dove ha studiato architettura e lavorato come arredatrice, diventando volontaria in missione e nell’attività notturna di assistenza a chi vive sulle panchine della città. «La conoscenza di Riccardo mi ha fatto capire che proprio la missione sarebbe stata l’anello di congiunzione della nostra vita insieme – confida –. Così con fede e con coraggio, dopo avere perso il lavoro, non ne ho cercato un altro ma mi sono lanciata nella scelta di camminare assieme a Riccardo dedicandomi alla casa dei più fragili dove già viveva. In questo nostra scelta di vivere insieme a Pedara Biagio ci ha benedetto e sempre sostenuto».

Insieme, Riccardo e Barbara, condividono obiettivi e portano avanti numerosi progetti, facendo conoscere la realtà della missione all’esterno. Il sacerdote della missione, don Pino Vitrano, li guida in questo cammino; fratel Biagio, nel suo lungo pellegrinaggio a piedi nell’Europa occidentale, li segue con affetto e preghiera. Non riescono più a pensarsi lontano da lì. Vivono in un alloggio in periferia offerto dall’associazione Presenza del Vangelo, fondata da padre Placido Rivilli, molto vicino al beato don Pino Puglisi. Si spostano con un ciclomotore e vivono tutti i momenti di spiritualità e di azione della missione. «Vivere alla scuola del Vangelo, dove ogni giorno impari ad amare tutto il mondo, questo ci ha regalato Biagio» affermano. E la gioia traspare dai loro sguardi, pieni di Dio.

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