mercoledì 8 maggio 2013
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Profondo cordoglio, solidarietà e vicinanza ai familiari delle persone coinvolte». Li ha espressi l’arcivescovo di Genova e presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, in merito al «tragico incidente accaduto nel Porto di Genova, che ha visto coinvolta la nave Jolly Nero della Compagnia Ignazio Messina, e che, in seguito al crollo della torre piloti ha causato vittime, feriti e dispersi». Impegnato a Roma in mattinata, nel pomeriggio, non appena tornato a Genova, il cardinale si è recato a visitare il luogo dove è avvenuto l’incidente. Il porporato si è fermato a parlare con l’ammiraglio Felicio Angrisano, comandante della Capitaneria del porto di Genova. Il cardinale, si legge ancora nel testo diffuso in mattinata dall’Ufficio diocesano per le comunicazioni sociali del capoluogo ligure, «insieme ai fedeli tutti e ai sacerdoti della Diocesi prega il Signore per tutte le vittime». La diocesi ha inoltre informato che questa mattina «al Santuario di Nostra Signora della Guardia, in occasione della già programmata giornata della santificazione sacerdotale, il cardinale arcivescovo e il clero riunito pregheranno per la tragedia avvenuta». Nel pomeriggio, intervistato da Radio Vaticana, Bagnasco ha parlato di «un grande dolore nel cuore pensando alle vittime, ai dispersi, ai feriti e ai loro familiari». «Questa – ha proseguito – è una di quelle sciagure che non dovrebbero mai accadere, e ci auguriamo che non accadano mai più, però di fatto in questo momento bisogna stringersi gli uni agli altri attraverso la preghiera che assicuro a tutte le persone interessate, e attraverso quella vicinanza fraterna, affettuosa, che si può realizzare». Ha parlato anche di «colpo al cuore perché sappiamo che per Genova, il porto è storicamente il cuore pulsante anche per il grande indotto che sempre porta con sé». Il cardinale ha poi auspicato che questo «possa essere anche un momento di riscatto» e «che tutti i genovesi sentano questa tragedia come un momento di riscatto per crescere nell’amore verso la propria città e verso il proprio porto. Un riscatto, perché si facciano ulteriori progressi in quello che è lo sviluppo, la solidità del porto e delle attività portuali con la partecipazione di tutti gli operatori perché da questa tragedia possa uscire una coscienza nuova da parte di tutti noi».
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