giovedì 6 marzo 2014
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Il motto per l’Ostensione della Sindone nel 2015 è: "L’amore più grande". Sono le parole di Gesù riprese dal Vangelo di Giovanni (15,13): «Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici». Il Custode della Sindone, l’arcivescovo Cesare Nosiglia lo ha comunicato ieri mattina, Mercoledì delle Ceneri: non attraverso un comunicato o una conferenza stampa ma digitando un tweet. Un messaggio di 140 caratteri lanciato dall’indirizzo @sindone2015, che da oggi e sino a giugno del prossimo anno sarà uno dei canali di comunicazione dell’Ostensione, a partire dal sito ufficiale www.sindone.org. I 140 caratteri del messaggio comprendono anche i due hashtag attraverso cui sarà possibile incrociare le varie informazioni sul cammino dell’ostensione: «#Sindone2015» e «#vescovocesare». Il tweet dell’arcivescovo è anche il primo «segnale» del carattere che si intende dare a questa Ostensione straordinaria: un pellegrinaggio che vorrebbe avvicinare soprattutto i giovani alla Sindone e alle domande profonde sulla vita; e accogliere con particolare attenzione e affetto i malati, testimoni diretti di quella sofferenza che l’immagine dell’"Uomo dei dolori esprime e richiama nel Telo. Il tweet è stato lanciato ieri dall’arcivescovo insieme con Elide Tisi, vicesindaco di Torino e presidente del Consiglio esecutivo all’interno del Comitato che sta preparando l’Ostensione (nel Comitato sono presenti gli Enti locali, le fondazioni bancarie, la Soprintendenza ai beni culturali). Con la scelta del motto si avvia anche il lavoro di comunicazione, che individuerà un simbolo grafico per l’Ostensione 2015 e una campagna di informazione attenta non solo ai mass media tradizionali ma anche alle realtà nuove della comunicazione, proprio per raggiungere il mondo giovanile. Il coinvolgimento dei giovani è «obbligato» per un’Ostensione che si collega al Giubileo salesiano per il secondo centenario dalla nascita di don Bosco, e che porterà a Torino migliaia di ragazzi da tutte le realtà salesiane del mondo. Il senso del motto, ha spiegato Nosiglia, si trova nell’evidenziare l’amore come realtà centrale nella vita delle persone: dall’amore di Dio per gli uomini a quello che Gesù Cristo viene a insegnare e testimoniare, fino ad offrire la vita intera. Scoprire e vivere l’amore significa anche realizzare la propria vocazione profonda di persona e di cittadino, mettendosi a servizio dei fratelli. È qui che l’insegnamento di Gesù e il messaggio della Sindone si incontrano e si fondono: l’immagine del Crocifisso è segno di sofferenza e di morte ma dice anche tutta la speranza che deriva dal «fatto nuovo» della Risurrezione del Signore. Mentre si sta avviando il lavoro organizzativo per l’Ostensione si attende anche di conoscere le date in cui papa Francesco sarà a Torino, per venerare la Sindone e celebrare il bicentenario di san Giovanni Bosco.
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