martedì 4 febbraio 2014
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«La morte di padre Michele Simone mi lascia senza parole. Ho vissuto con lui per 16 anni...». È il commento del direttore di Civiltà Cattolica padre Antonio Spadaro alla notizia della scomparsa, martedì sera, del religioso che per molti anni ha firmato le analisi politiche del quindicinale dei gesuiti. Protagonista della riflessione sulla presenza e l’impegno dei cattolici in politica, padre Simone è stato un punto di riferimento per il mondo cattolico con le riflessioni e i giudizi sempre acuti e documentati, spesso scomodi, mai incasellabili. «Al di là degli argomenti e delle posizioni politiche – ha detto ancora Spadaro – per adesso piango il confratello. Il resto vien dopo, verrà dopo. Grazie per la tua lealtà. Anche quando avevamo idee diverse hai vissuto la lealtà del confronto: cosa non comune. Grazie!». Giovedì alle 10 il funerale di padre Simone nella cappella della Civiltà Cattolica a Roma.  Nato a Bari il 4 dicembre 1943, era entrato nella Compagnia di Gesù il 31 dicembre 1967. Dopo il noviziato a Vico Equense, compì due anni di magistero al collegio Di Cagno di Bari insegnando religione, mentre faceva anche gli studi di giurisprudenza all'Università statale. Dal 1971 al '73 completò gli studi filosofici a Gallarate, quindi un anno a Napoli-Cangiani per concludere gli studi universitari, poi il triennio teologico a Posillipo e l'ordinazione presbiterale il 4 giugno 1977 sempre a Napoli, quindi la licenza in teologia morale alla Gregoriana. Nel 1982 è inviato alla Facoltà Teologica dell'Italia Meridionale per insegnare etica speciale e assumere la redazione di «Rassegna di Teologia». È poi inviato alla «Civiltà Cattolica» dove è scrittore e caporedattore dal 1985 al '97, quando diventa anche vicedirettore. Lavoratore instancabile, disponibile e preciso, si è occupato anche di molte pubblicazioni di confratelli scrittori dedicandosi a molteplici argomenti, ma in particolare alla società italiana, di cui ha redatto per quindici anni la cronaca politica. Dal 1997 al 2008 è anche membro della giunta e del Comitato scientifico delle Settimane sociali dei cattolici italiani. Da alcuni mesi era in cura presso l'infermeria della residenza San Pietro Canisio per gravi disturbi neurologici.​
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