martedì 15 luglio 2014
​Di fronte al grande fenomeno delle migrazioni, sfida delle società contemporanee, occorre rispondere con la "cultura dell’incontro" e non con il "disinteresse o con la paura".
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​"Decine di migliaia di bimbi che migrano soli, per sfuggire alla povertà e alla violenza" da Messico e Centroamerica attraverso la frontiera congli Stati Uniti, "in condizioni estreme" sono, denuncia il Papa, una "emergenza umanitaria che richiede come primo urgente intervento che siano accolti e protetti". Servono poi "politiche di informazione sui pericoli di un tale viaggio e, soprattutto, di promozione dello sviluppo nei loro paesi di origine".  Papa Bergoglio lo scrive in un messaggio in cui condanna con forza gli atteggiamenti xenofobi e razzisti verso i migranti. Il messaggio è indirizzato al "Colloquio Messico Santa Sede sulla mobilità umana e lo sviluppo", in corso, dal 12 luglio e fino a mercoledì, a Città del Messico, e al quale partecipa anche il segretario di Stato vaticano Pietro Parolin. Il Papa latinoamericano, che ha messo il tema dei rifugiati al centrodella sua attenzione già con il primo viaggio del pontificato, a Lampedusa nel luglio 2013, nel messaggio al Colloquio ribadisceanche che "i flussi di migranti in tutti i continenti e in quasi tutti i Paesi" non devono essere visti "come emergenza, o come un fatto circostanziato e sporadico", ma come "sfida alle nostre società", condanna gli "atteggiamenti xenofobi e razzisti", e chiede "diritti" per i migranti.Riecheggiando il proprio documento per la Giornata dei migranti dello scorso anno, papa Francesco chiede anche un cambio di atteggiamento da parte di tutti" e "il passaggio di un atteggiamento di difesa e paura, di disinteresse ed emarginazione, che alla fine corrisponde proprio alla 'cultura dello scarto', ad un atteggiamento che abbia alla base la 'cultura dell'incontro', l'unica capace di costruire un mondo più giusto e fraterno, un mondo migliore". Papa Bergoglio denuncia quindi come "emergenza umanitaria", la sofferenza e i rischi che devono affrontare le decine di migliaia di bimbi che da Messico e Centramerica tentato di attraversare la frontieracon gli Stati Uniti, e denuncia come il numero di questi bimbi aumenti "di giorno in giorno". Dopo aver chiesto accoglienza per i piccoli e politiche di informazione su questi viaggi e di sviluppo nei loro paesi, il papa latinoamericano afferma come "necessario, di fronte a questa sfida, richiamare l'attenzione di tutta la comunità internazionale affinché possano essere adottate nuove forme di migrazione legale e sicura".  Se non ancora nella coscienza della comunità internazionale, certo nella predicazione del Papa, migranti, rifugiati e profughi non sono tanto una emergenza, ma una sfida, declinata nei vari contesti, per l'Europa a Lampedusa e per le Americhe lungo il confine con gli Stati Uniti.
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