martedì 30 settembre 2014
​La situazione in Terra Santa e l'azione terroristica dell'Isis saranno al centro del vertice dal 2 al 4 ottobre in Vaticano.
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La situazione in Medio Oriente e l'azione terroristica dell'Isis saranno al centro del vertice dal 2 al 4 ottobre in Vaticano che vedrà riuniti con Papa Francesco - che li riceverà in udienza il primo giorno - tutti i nunzi apostolici mediorientali, i vertici della Segreteria di Stato vaticana, i rappresentanti della Santa Sede all'Onu e i prefetti di diversi dicasteri della Curia Romana.Le parole del nunzio a Damasco. "In un momento in cui la comunità internazionale è chiamata ad agire per vincere questo flagello della violenza, del terrorismo, e per trovare una soluzione ai conflitti, la Chiesa è in prima linea con i propri mezzi". Lo afferma alla Radio Vaticana il nunzio a Damasco, arcivescovo Mario Zenari. "Bisogna sempre avere la speranza perché l'umanità, e non solo i cristiani, è nelle mani di Dio". "Pensiamo ai problemi della Siria, dell'Iraq, del Libano, della Giordania: sono problemi comuni".E a proposito dell'impegno della Chiesa per la pace, il nunzio precisa: "La Chiesa, che non ha armi belliche, ha un'arma spirituale che è molto, molto efficace; come Chiesa siamo chiamati ad utilizzare questi mezzi efficaci come la preghiera, cercare l'incontro con le persone, cercare di far riflettere. Direi che questo piano spirituale è molto efficace, ed è ciò di cui ha bisogno in questo momento soprattutto la regione del Medio Oriente". Per il nunzio in Siria, "le religioni monoteistiche che sono nate in quella regione hanno un ruolo fondamentale da svolgere in questo momento. Quindi, direi che anche da questo incontro si penserà probabilmente di potenziare questo dialogo soprattutto tra queste tre religioni monoteistiche presenti nella regione che devono giocare un ruolo fondamentale per risolvere questi conflitti". Per Zenari si può sconfiggere l'ideologia dello Stato islamico, "perché c'è una potenzialità di bene, e con l'aiuto di Dio - al quale credono quelle religioni presenti nella regione - si può fare molto". Chi partecipa. Nel dare notizia del vertice, il portavoce del Vaticano, padre Federico Lombardi, specifica che parteciperanno tutti i sette nunzi apostolici mediorientali in Egitto, Israele-Gerusalemme-Palestina, Giordania-Iraq, Iran, Libano, Siria e Turchia; i rappresentanti della Santa Sede presso le sedi Onu di New York e di Ginevra e presso l'Unione Europea. Per quanto riguarda la Segretaria di Stato vaticana, saranno presenti il Segretario di Stato cardinale Pietro Parolin, il sostituto monsignor Angelo Becciu, il segretario e il sottosegretario per i rapporti con gli Stati monsignor Dominique Mamberti e monsignor Antoine Camilleri. Presenti anche il cardinale Fernando Filoni, prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei popoli che è stato inviato speciale di Papa Francesco in Medio Oriente; nonché i responsabili dei dicasteri della Curia romana più direttamente coinvolti: il cardinale Leonardo Sandri prefetto della Congregazione per le Chiese orientali e i cardinali Jean Louis Tauran, Kurt Koch, Peter Appiah, Antonio Vegliò e Robert Sarah, rispettivamente alla guida dei Pontifici Consigli per il Dialogo interreligioso, per l'Unità dei cristiani, Giustiza e PacE, per i Migranti e Cor Unum dedito alle azioni umanitarie.
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