giovedì 12 dicembre 2019
Al missionario del Pime, ucciso in Myanmar nel 1953, dedicato venerdì 13 dicembre un concerto. Eseguito in sua memoria "Il dono del cielo", dramma sulla Madonna della Madia, di cui era molto devoto
Padre Pietro Manghisi

Padre Pietro Manghisi

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Si chiudono venerdì 13 dicembre a Monopoli le celebrazioni per il 120° anniversario della nascita di padre Pietro Manghisi, missionario del Pime, nativo della città pugliese (nel 1899), che venne trucidato da milizie filocinesi in Birmania, l'attuale Myanmar, nel 1953. L'Associazione di Volontariato Padre Pietro Manghisi, con queste celebrazioni, ha voluto mantenere viva la memoria del religioso, per il quale si spera un giorno possa aprirsi anche il processo di beatificazione. I vescovi del Myanmar, infatti, lo considerano già di fatto un "martire", in quanto affrontò il viaggio lungo il quale poi trovò la morte, pur sapendo i gravi pericoli che correva. Quando venne ucciso, padre Manghisi, si stava recando in alcuni villaggi per fare catechesi e celebrare la Messa. Il 15 febbraio 1953, cadde in un'imboscata tesa dai guerriglieri cinesi. Dal 1962, al 91° miglio della Burma Road, una croce bianca, con una lapide in marmo richiama ai passanti il martirio di padre Pietro e testimonia la sua fedeltà alla vocazione missionaria. Alla sua memoria sarà dedicata la rappresentazione del dramma sacro "Il Dono del Cielo", scritto dal maestro Martino Palmitessa, su un libretto del 1774 di padre Pasquale M. Freda.

L'opera, che viene eseguita il 13 dicembre al teatro Radar di Monopoli (inizio ore 20) non è stata scelta a caso, in quanto narra la storia dell'approdo della Madonna della Madia nel porto di Monopoli, all'alba del 16 dicembre 1117. All'icona bizantina, ora custodita nella Cattedrale, padre Manghisi era molto devoto. Il dramma sacro sarà eseguito dall'Orchestra metropolitana di Bari, cantanti e cori polifonici con la direzione del Maestro Martino Palmitessa, autore delle pregevoli musiche. "Il simbolismo dell'opera - scrivono i promotori - viene ricollegato alla devozione che padre Manghisi riponeva nell'effigie della Vergine e che lo ha accompagnato fino al martirio". Tra gli interpreti Angelo De Leonardis (che è anche il regista), Francesco Amodio, Marzia Saba Rizzi, Caterina Dellaere e Pietro Lisi, oltre ai cori “Nicola Vitale” (direttore Sebastiano Giotta) e "Odegitria" (direttore Fiorenza Pastore).

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