domenica 8 maggio 2016
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VALLEPIETRA Al Santuario della Santissima Trinità di Vallepietra, tra le montagne dei Simbruini al confine tra le province di Roma e Frosinone, domenica scorsa il vescovo di Anagni-Alatri, Lorenzo Loppa, nella cui diocesi è compresa anche questa piccola comunità, ha aperto la Porta Santa. Il Santuario è meta ogni anno di fedeli che arrivano da tutto il Lazio ma anche da Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, oltre ai tantissimi emigrati ciociari che, al ritorno in patria per le ferie estive, non mancano di venire a salutare la “Santissima”. Questa Porta Santa potrebbe forse detenere il record di “ultima aperta in ordine di tempo” o di “più alta”, intesa come quota. Ma tutto questo poco importa alla comunità del Santuario e alla diocesi. I pellegrini – raccolti a centinaia nelle famose ”compagnie” – spesso si sobbarcano giorni di cammino pur di arrivare in processione sotto la “montagna spaccata”, dove è sorta prima una piccola chiesetta e poi un più moderno e funzionale spazio sacro adibito a Santuario. La tradizione narra di un contadino che, mentre arava sopra la montagna, all’improvviso vide cadere i buoi e l’aratro nel dirupo sottostante, profondo trecento metri; si calò disperando di trovarli vivi. E invece trovò i buoi come inginocchiati in una grotta, davanti a un dipinto raffigurante proprio la Santissima Trinità. Lo stesso dipinto è ancora oggi al centro della cappellina, per accedere alla quale ora si attraversa la Porta Santa. La devozione alla Santissima Trinità è cresciuta soprattutto negli anni Sessanta, quando almeno 150mila fedeli all’anno salivano fino ai 1.300 metri della cappellina, cifra praticamente raddoppiata oggi, con strutture più funzionali ad accogliere un numero così considerevole di pellegrini, anche per la notte. Proprio l’altitudine impone di chiudere la strada che sale dal paese, spesso impercorribile per le nevicate, da ottobre a maggio. E quest’anno la riapertura al culto è coincisa per l’appunto con l’apertura della Porta Santa. «Questo Santuario – ha detto il vescovo Loppa – è uno dei luoghi più significativi per capire l’importanza della Porta Santa: la porta è Gesù Cristo, che ci immette nel mistero della misericordia della Santissima Trinità. Qui a Vallepietra possiamo sperimentare proprio fisicamente l’apertura della porta, e quindi di Gesù. La misericordia è un grande fiume che trabocca dal cuore della Santissima. Lasciamoci bagnare da questo fiume di grazia che sgorga dal mistero della Santissima. La misericordia approda alle nostre sponde ogni giorno, ma il segreto sta nel farla defluire sugli altri». Tra le tante iniziative da qui a ottobre, il rettore del Santuario, monsignor Alberto Ponzi, ha preannunciato tre Notti bianche della misericordia, momenti speciali per i giovani e tempi e spazi interamente dedicati al sacramento della Riconciliazione. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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