martedì 29 marzo 2016
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« L a celebrazione di oggi è la celebrazione della luce. Più che mai ha significato. Quando il nostro mondo vive nelle tenebre, nella violenza e nell’odio viene la luce di Cristo per dire “Io sono la luce, io sono la via, io sono la strada’. Auguri a tutti”». È il passaggio centrale dell’omelia pronunciata per la Veglia pasquale dal patriarca latino di Gerusalemme Fouad Boutros Twal nella Basilica del Santo Sepolcro. È ancora mattino presto, una leggera pioggia e una Città santa di Gerusalemme ancora avvolta nel silenzio accoglie molti tra religiosi, cristiani locali e pellegrini che, “in attesa”, si recano alla Basilica del Santo Sepolcro, seguendo l’esempio delle donne, come ci narra il Vangelo di Luca, letto dal patriarca Twal stesso proprio davanti alla Tomba vuota. “La madre di tutte le Veglie” recita la liturgia. Un lungo rito che ha il sapore della tradizione, scandito da diversi segni simbolici. La celebrazione ha visto la partecipazione di vescovi e sacerdoti, provenienti da tutto il mondo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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