martedì 6 gennaio 2015
Il Pontefice ha indirizzato un telegramma ai militari italiani impegnati al confine tra Libano e Israele sotto l'egida dell'Onu. Monsignor Marcianò ha celebrato la messa per la pace.
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​Papa Francesco è vicino ai militari italiani impegnati nella missione Unifil al confine tra Libano e Israele. A loro, infatti, il Papa ha indirizzato un telegramma, esortando all' "impegno comune di istituzioni civili, militari e religiose per il dialogo e la fratellanza tra i popoli". Lo riferisce l'ordinario militare, monsignor Santo Marcianò, che oggi celebrerà la Messa per la pace proprio con i militari italiani in Libano, impegnati nella missione sotto l'egida dell'Onu, nel giorno dell'Epifania. "Se i focolai di quella che il Papa ha più volte definito una 'terza guerra Mondiale combattuta a pezzi' ci preoccupano tutti - spiega Marcianò -, in modo particolare desta preoccupazione l'aerea del Medio Oriente, per la forza e la diffusione dei conflitti in atto e, soprattutto, per il paradossale coinvolgimento della dimensione religiosa". "La Chiesa - aggiunge Marcianò - deve sostenere con convinzione il lavoro di "compassione" portato avanti dai militari e deve riconoscerne l'importanza per la promozione e il mantenimento della pace, alla cui diffusione essa lavora incessantemente". "La mia presenza in Libano - conclude l'ordinario militare - è il segno di tale convinto sostegno nonché della profonda gratitudine verso i militari italiani, i quali, assieme ai loro colleghi di altre nazionalità, portano avanti la missione loro affidata con una dedizione e spirito di sacrificio che vanno ben oltre il senso del dovere; essi rispecchiano il volto dell'Italia bella evocato anche dal Presidente della Repubblica nel Messaggio di fine anno".
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