mercoledì 31 luglio 2019
Sabato con l'udienza dal Papa si chiude l'Euromoot, raduno di rover e scolte dei Paesi europei. Dalla via Francigena al Cammino di San Francesco gli itinerari percorsi richiamano il Vangelo
L'Europa scout dal Papa lungo le «strade» dei santi
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Migliaia di giovani provenienti da ogni parte d’Europa stanno attraversando l’Italia centrale alla volta di Roma dove il sabato prossimo 3 agosto incontreranno il Papa: si tratta dei giovani aderenti all’Union internationale des guides et scouts d’Europe – Federation du scoutisme européen (UIGSEFSE), riconosciuta come associazione privata di fedeli di diritto pontificio e dal Consiglio d’Europa con statuto partecipativo. L’evento che stanno vivendo è l’Euromoot 2019 “Parate Viam Domini” che nel quotidiano ci spiega Francesca Venturi, Capo Fuoco del Gruppo Passignano 1, Umbria: «significa amare il prossimo in tutte le piccole cose, dalle faccende di casa al lavoro, al rispondere in maniera gentile. Far sì che si capisca che siamo cristiani non solo nelle parole, ma anche nei gesti». In gergo scout la parola Euromoot indica un raduno internazionale di “scolte” e “rover”, rispettivamente ragazze e ragazzi dai 16 anni ai 21 anni.

I giovani si sono messi in marcia lo scorso sabato per vivere nella riflessione della Parola di Dio attraverso i mezzi della pedagogia scout: la strada, elemento di crescita e di contatto con la natura, di scoperta delle persone, dell’opera di Dio Padre, delle culture e dell’ambiente; la comunità in quanto i ragazzi vivono in piccole comunità, clan e fuochi, accompagnati sempre da un capo responsabile e da un sacerdote; il servizio per servire con una profonda cultura del rispetto, dell’accoglienza e per lasciare un mondo migliore, chiara ispirazione all'idea del fondatore dello scautismo, Robert Baden Powell. «È un’esperienza molto interessante perché permette di conoscere in modo approfondito il Vangelo » commenta Elisa Casacci, scolta del Gruppo Passignano 1.

Tre sono le fasi di questa importante settimana: dal 27 luglio al 1 agosto il “Campo mobile”, l’1 e 2 agosto il ritrovo in quattro differenti punti alle porte della Capitale ed infine il 3 agosto la meta conclusiva, Roma e la Basilica di San Pietro. Per quanto riguarda la prima fase, i ragazzi hanno avuto la possibilità nei mesi scorsi di formare dei gemellaggi internazionali dando così vita a gruppi composti da 30 a 50 giovani di 2 o 3 nazionalità diverse che ora stanno camminando attraverso Umbria, Abruzzo, Toscana e Lazio. Queste comunità in cammino percorrono itinerari storici come la Via Francigena, il Cammino di San Benedetto, il Cammino di San Francesco, sulle orme di grandi Santi come San Paolo, i Santi Cirillo e Metodio, San Francesco d’Assisi, San Benedetto da Norcia, Santa Caterina da Siena.

I gemellaggi passeranno per punti prestabiliti dove i giovani avranno l’opportunità di confrontarsi su temi che li porteranno ad interrogarsi sulla propria identità di cittadini europei e di cristiani e a riscoprire il valore della Parola con una attività che richiama la tradizione benedettina: i “Mobilia scriptoria”. «Mi incuriosiva rivivere, anche in minima parte, quello che per secoli hanno fatto i monaci benedettini» ci spiega Davide Lamparelli, rover del Gruppo Udine 1: «L’attività si svolge in una grotta vicino al Santuario della Madonna delle Cese. Ciascuna Unità scrive su dei fogli di carta, che verranno poi messi insieme, i versi del Vangelo che le sono stati assegnati, insieme ad un commento fatto dai componenti del clan o del fuoco».

Nella seconda fase le scolte ed i rover faranno conoscenza reciproca delle tradizioni e delle caratteristiche di ciascuna nazione partecipante e ascolteranno conferenze di carattere storico e spirituale e, suddivisi in laboratori tematici, potranno dedicarsi all'apprendimento di nuove competenze, dal canto al valore della custodia della terra dono di Dio, alle tecniche scout di vita all’aperto. Infine il 3 agosto a Roma, tutti i partecipanti, partendo dai quattro punti alle porte della città, si ritroveranno all’interno dell’Aula Nervi per vivere l’udienza con papa Francesco, 25 anni dopo quella ottenuta da san Giovanni Paolo II. Al termine si trasferiranno all’interno della Basilica di San Pietro per partecipare alla Messa conclusiva presieduta dal cardinale Angelo Bagnasco.

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