martedì 30 luglio 2013
L'8 per mille della Chiesa italiana finanzia 920 progetti in Brasile. Dal 1990 opere che sono «pietre di un mondo più giusto e solidale».
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​Un ponte attraverso l’Atlantico di opere e sacerdoti inviati come missionari. Il Brasile è una delle principali destinazioni del sostegno della Chiesa italiana attraverso i contributi 8xmille all’estero. Dal 1990, 920 progetti per 74.6 milioni di euro. Con priorità a salute e istruzione, nel segno della promozione umana.Nel corso della Gmg, papa Francesco ha avuto modo di visitarne due, a Rio: il 24 luglio la nuova ala dell’ospedale São Francisco de Assis na Providência, a Tijuca, Polo integrato di salute mentale di terapie per tossicodipendenti, specie vittime di crack. Un’emergenza nazionale questa droga sintetica, di cui il Brasile è primo consumatore mondiale, dilagante tra i giovani. Con un milione di euro, pari a un terzo del costo dell’intero padiglione, le firme degli italiani hanno donato un’opera-segno durevole della Gmg. Per l’intero soggiorno brasiliano il Pontefice ha alloggiato nella foresteria Assunção del Centro studi arcidiocesano di Sumaré, storica istituzione della Chiesa brasiliana, che la Cei con 180mila euro ha contribuito ad adeguare alle accresciute esigenze formative e di scambi internazionali. Nella foresteria alloggiò anche il beato Giovanni Paolo II nell’80 e nel ’97. Ora «semplici arredi in legno, con uno scrittoio, un inginocchiatoio e un crocifisso, compongono la stanza con studio attiguo destinata a papa Bergoglio» ha spiegato la responsabile suor Teresinha.Per qualche giorno una Casa Santa Marta sull’Atlantico, che a fine luglio tornerà a essere centro di progettazione pastorale per la Chiesa brasiliana, che da qui ha avviato piani di monitoraggio su minori e famiglie a rischio, carenza alimentare e condizione giovanile. A Rio la geografia delle firme ha fatto la differenza anche nella favela di Morro dos Cabritos: 200mila euro per un progetto 8xmille-Avsi di sostegno scolastico ai minori che in 3 anni ha abbattuto la dispersione scolastica del 97%. E ancora, alfabetizzazione e sostegno di 910 minori detenuti in 6 carceri e 6 centri diurni della metropoli carioca (33mila euro), formazione professionale per i lavoratori rurali nel distretto di Rio do Ouro di Magé (100mila euro), cure ai senzatetto affetti da Hiv (10mila euro), corsi di informatica e panificazione per i giovani nel centro La Salle (37mila euro).Nell’intero Paese l’8xmille ha sostenuto i disabili (a Caucaia il recente progetto del centro Don Orione per 90mila euro), le donne, gli emarginati. Come gli indios: sia con interventi di scolarizzazione, sanità, formazione in diritti umani in Mato Grosso e in Amazzonia, sia per la salvaguardia del creato, con piani di riforestazione attraverso semenzai modellati sulla biodiversità.Nell’Anno della fede spicca che il Brasile sia prima destinazione dei sacerdoti fidei donum temporaneamente inviati da diocesi della Penisola e sostenuti con l’8xmille: 171 (1/3 del totale), con 70 laici. Opere dall’Italia, per dirla con le parole di Wojtyla nel 1980 ai 40mila dello stadio Pacaembu, come prime pietre di «un mondo più giusto e solidale» di cui i giovani della Gmg 2013 saranno costruttori.
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