mercoledì 24 settembre 2014
Dopo una lunga pausa riprendono i contatti in un «clima sereno e di cordialità». Ieri colloquio di due ore tra il prefetto della Dottrina della fede e il superiore della fraternità San Pio X. Il portavoce vaticano: c’è intenzione di continuare il dialogo in una prospettiva positiva.
COMMENTA E CONDIVIDI
Riprendono a livello ufficiale i rapporti tra la Santa Sede e la Fraternità sacerdotale San Pio X. E giunge l’auspicio di un cammino graduale verso il «raggiungimento della piena riconciliazione». Lo si legge in un comunicato diffuso ieri dalla sala stampa vaticana al termine di un incontro di due ore (dalle 11 alle 13) che ha visto a colloquio il cardinale prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, Gerhard Müller, e il superiore generale dei lefebvriani, Bernard Fellay. In un clima che la nota definisce «di cordialità», «si sono esaminati alcuni problemi di ordine dottrinale e canonico e si è inteso di procedere per gradi e in tempi ragionevoli verso il superamento delle difficoltà e l’auspicato raggiungimento della piena riconciliazione». Una formulazione che accende dunque nuove speranze, dopo lo stallo e qualche dichiarazione polemica da parte lefebvriana. Il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, ha commentato: «Si tratta di una ripresa di contatti dopo un lunga pausa. Il clima sereno e la cordialità che hanno caratterizzato l’incontro dimostrano la buona intenzione di continuare il dialogo in una prospettiva positiva». «Ci si muove sempre – ha aggiunto il direttore della sala stampa vaticana – nel senso dell’auspicato riconoscimento. Speriamo in frutti positivi».Anche la Fraternità San Pio X ha dato notizia dell’incontro con un proprio comunicato, notando come «si è deciso di continuare il confronto sui punti che ancora restano da chiarire».La ripresa dei contatti avviene dopo l’altalena degli ultimi tempi, seguita alla svolta del gennaio 2009, quando Benedetto XVI decise di rimettere la scomunica ai vescovi illecitamente ordinati da monsignor Marcel Lefebvre. Una decisione che nelle intenzioni del Pontefice avrebbe dovuto aprire la strada alla piena riconciliazione e che invece fu frutto di polemiche a causa delle posizioni negazioniste sulla shoà di uno dei quattro presuli. Posizioni che – come è stato poi accertato – papa Ratzinger non conosceva al momento della sua decisione.In seguito, chiarito l’incidente, Benedetto XVI aveva approvato e fatto sottoporre alla Fraternità un documento dottrinale (il cosiddetto Preambolo) con il quale veniva chiesto ai lefebvriani il riconoscimento del Concilio Vaticano II. Documento che però non è stato finora sottoscritto da questi ultimi. Così, dal 2012 in poi, la situazione era rimasta congelata. E anzi, in seguito all’elezione di Papa Francesco era parsa peggiorare, dato che in diverse occasioni proprio monsignor Fellay aveva aspramente criticato il nuovo Pontefice, ribadendo anche i motivi per cui non aveva firmato il documento a suo tempo proposto da Benedetto XVI. In particolare, a ottobre del 2013, nel corso di una conferenza tenuta a Kansas City negli Stati Uniti, il superiore dei lefebvriani aveva affermato: «Non potevo accettare quel testo, perché è impossibile sottoscrivere l’ermeneutica della continuità. È una cosa contro la realtà. Il Concilio non è in continuità con la Tradizione». Qualche mese dopo, tuttavia, Fellay aveva pranzato a Santa Marta con alcuni esponenti della Pontificia Commissione «Ecclesia Dei» (l’organismo che tiene i contatti con la Fraternità) e aveva anche salutato brevemente papa Bergoglio. È probabile che sia stato proprio quell’incontro (che non si può definire una vera e propria udienza) a far sciogliere il ghiaccio e riavviare i rapporti. Ieri all’incontro, oltre al segretario dell’ex Sant’Uffizio, monsignor Luis Francisco Ladaria Ferrer, erano presenti anche i commensali di quel giorno, i presuli Joseph Augustine Di Noia e Guido Pozzo, rispettivamente segretario aggiunto e segretario della "Ecclesia Dei", e gli assistenti di Fellay, Niklaus Pfluger e Alain-Marc Nély.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: