giovedì 24 marzo 2016
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Bergoglio a Caserta, il coraggio del dialogo. E dell’amicizia Il Papa del dialogo. Tra le tante definizioni di Francesco una delle più pertinenti fotografa il suo impegno per l’unità dei cristiani. Un cammino perseverante e coraggioso che cresce, e per certi versi accelera, grazie a gesti mai banali, non di rado storici. Il pensiero corre subito all’incontro cubano con Kirill, al rapporto fraterno che lega il vescovo di Roma a Bartolomeo I, alla prima volta di un Pontefice nel Tempio Valdese di Torino. Ma non meno significativo è stato il viaggio che il 28 luglio 2014 ha portato il Papa a Caserta. Una visita lampo che racchiude in sé i fondamenti stessi di quella cultura dell’incontro tante volte richiamata e auspicata. Uno “stile” di testimonianza che non prescinde mai dalla persona che si ha davanti. Come noto, Francesco è andato a Caserta mosso dalla voglia di riabbracciare Giovanni Traettino, pastore della Chiesa evangelica della Riconciliazione, amico dai tempi dell’Argentina. Eppure proprio quel-l’incontro, nato lontano dall’ufficialità, è diventato, o comunque potrebbe diventare, un tassello fondamentale nel complesso itinerario di riavvicinamento tra la Chiesa cattolica e una componente del mondo protestante non sempre presente ai tavoli del dialogo. Lo racconta con perizia e profondità l’agile libro Francesco e i pentecostali. L’ecumenismo del poliedro (Il Pozzo di Giacobbe; pagine 168; euro 10) di Raffaele Nogaro e Sergio Tanzarella. Un volume che nell’intervento del vescovo emerito di Caserta va alle radici stesse del pontificato di Bergoglio. «La grande novità di papa Francesco – sottolinea monsignor Nogaro – è quella di sentire chiaramente che al centro di tutto c’è la persona di Gesù Cristo. Non la Chiesa, non la dottrina, non la religione». Ne deriva il “paradigma missionario” della comunità ecclesiale, la necessità di una Chiesa autenticamente in uscita, l’esercizio del primato petrino, come «primato d’amore» come «evidenza del Vangelo». «Papa Francesco – continua il vescovo emerito di Caserta – è innamorato di Gesù». E a Caserta ha esercitato «nella forma più convincente il primato della Riconciliazione». Un percorso impegnativo, che è ricerca della verità, che muove dalla consapevolezza di sé, che cresce e matura nel confronto, nell’ascolto dell’altro. Il modello – ha sottolineato il Papa a Caserta riproponendo un concetto già espresso nell’Evangelii gaudium– si riassume nella figura geometrica del «poliedro» che «è un’unità, ma con tutte le parti diverse; e ognuna conserva e ha la sua peculiarità, il suo carisma». Immagine – sottolinea Sergio Tanzarella ordinario di storia della Chiesa alla Facoltà teologica dell’Italia meridionale e invitato presso la Gregoriana – «che segna il tempo di una nuova ecclesiologia dove Francesco mette in crisi il modello della sfera con la sua ossessiva e totale pretesa d’identità delle parti ». Dall’incontro di Caserta – prosegue Tanzarella – è evidente che «per Francesco è bandita ogni forma di proselitismo, ogni giustificazione di conquista». Un dato quanto mai chiaro nel discorso con cui il Papa, riprendendo la denuncia fatta da Traettino delle persecuzioni contro i pentecostali italiani negli anni dal ’35 al ’55 con «la famigerata circolare Buffarini Guidi», chiede perdono per quei cattolici che contribuirono alla legge, «che hanno perseguitato, denunciato i fratelli pentecostali perché erano “entusiasti”, quasi “pazzi”» e così «rovinavano la razza». Parole precise – evidenzia Tanzarella – che se «non misconoscono le reciproche difficoltà», tuttavia aprono la strada a un incontro fraterno » le cui conseguenze positive sono incalcolabili ». Ecco allora che da un incontro lontano dai formalismi, familiare, come descrive così bene il pastore Traettino nell’introduzione al volume, emergono «semi di riconciliazione » che «produrranno prima o tardi frutti». «L’incontro libero e privato del Papa con Traettino – osserva Nogaro – è il segno che il dialogo ecumenico non è più un dialogo politico di confronto dottrinale, ma un dialogo d’amicizia, per la gioia di trovarsi con il fratello». © RIPRODUZIONE RISERVATA Il libro Francesco con Traettino (Ap)
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