sabato 26 aprile 2014
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Salgono a 80 i "Papi Santi".  La canonizzazione di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II porta a 80 il numero di Pontefici divenuti Santi tra i 266 eletti lungo la storia della Chiesa. Un solo precedente negli ultimi 100 anni, quello di Pio X, che fu elevato alla gloria degli altari con una cerimonia celebrata il 29 maggio del 1954. È la prima volta però che due Papi vengono proclamati Santi insieme. Nel caso di Giovanni Paolo II si tratta di un evento senza precedenti negli ultimi dieci secoli: è stato proclamato Beato nel 2011 dal suo successore, Benedetto XVI. San Pietro, primo vescovo di Roma, fu il primo Papa a salire agli altari; in pratica, fino al secolo VI con San Gregorio I Magno, tutti i vescovi di Roma furono elevati al culto divino attraverso la strada del martirio; ma nei secoli successivi furono molto meno. Nel Rinascimento, Pio V fu l'unico Pontefice santificato: a lui si deve l'abito bianco dei Pontefici, perchè, essendo domenicano, non volle rinunciare al saio bianco del suo Ordine. Poi, fino all'epoca attuale, non ci fu più alcuna canonizzazione di un Pontefice, fino a quella di Pio X, che fu eletto al soglio petrino nel 1902 e vi rimase fino al 1914 e passò alla storia proprio come il "Papa Santo".

I reliquari. Dopo la canonizzazione di Roncalli e Wojtyla, papa Francesco rivecerà i reliquari dei nuovi santi. Città del Vaticano, 26 apr 2014 - Sarà la signora Floribeth Mora Diaz, la persona miracolata da Giovanni Paolo II, a portare la reliquia di papa Wojtyla domani all'altare durante la messa di canonizzazione in piazza San Pietro. Con la donna ci sarà anche la sua famiglia. L'altra miracolata di papa Giovanni Paolo II, la suora Marie Simon-Pierre, leggerà, invece, una preghiera dei fedeli durante la solenne funzione liturgica. Per quanto riguarda, invece, Giovanni XXIII, a portare in processione le sue reliquie saranno i quattro nipoti, il sindaco di Sotto il Monte e il presidente della Fondazione Giovanni XXIII.

Le tombe in San Pietro. La lunga giornata delle canonizzazioni di domani non si esaurirà con la grande messa in piazza San Pietro. Infatti, già dopo poche ore dal suo termine, intorno alle 14, i fedeli che vorranno potranno entrare nella Basilica di San Pietro per rendere omaggio alle tombe dei due nuovi santi: Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II. Una lunga processione di fedeli che proseguirà fino alle 22 di domani quando la basilica sarà chiusa alla preghiera del popolo. Il giorno successivo, lunedì 28 aprile alle ore 10, sempre sulla piazza di San Pietro si terrà una messa di ringraziamento presieduta dal cardinal Angelo Comastri, arciprete della Basilica di San Pietro. A parteciparvi anche il coro di Cracovia. Un'altra messa di ringraziamento si terrà, sempre lunedì, nella Chiesa di San Carlo e a Bergamo.

Una canzone per cercare la pace. Durante la funzione solenne di canonizzazione troverà spazio anche una canzone sulla pace: "Cerca la pace", eseguita dal cantante italo-argentino Odino Faccia. La canzone da lui eseguita è già molto famosa in tutta l'America Latina. Faccia, cantante italo-argentino, è figlio di abruzzesi, visto che il padre proviene da Assergi, un piccolo comune alle falde del Gran Sasso. La sua "Busca la paz", trae spunto da una poesia di Papa Paolo Giovanni II.

Una campana per tre Papi. Pesa 80 chili, ha un diametro di 50 cm con nota musicale "Sol". Scolpiti, in rilievo, lo stemma di Giovanni Paolo II Santo, quello di Papa Francesco e di Joseph Ratzinger, Papa emerito: è la campana commemorativa fusa dalla Pontificia Fonderia Marinelli di Agnone che sarà consegnata a Papa Francesco per ricordare l'eccezionalità di un periodo storico particolarmente fervido per la Chiesa di Roma e del mondo. L'auspicio è che la campana "possa avere come destinazione finale un luogo rappresentativo per la splendida figura di Giovanni Paolo II, magari vicino alla sua tomba nella Basilica di S. Pietro". In occasione della canonizzazione di Giovanni Paolo II e Giovanni XXIII, la nuova campana suonerà all'unisono con tutte le campane del mondo i suoi primi rintocchi festosi durante la proclamazione ufficiale in Vaticano.

Trentamila rose dall'Ecuador. Più di 30 mila rose provenienti da un piccolo paese andino dell'Ecuador daranno colore agli altari della canonizzazione. A ricordarlo è il governo di Quito, sottolineando inoltre la presenza del presidente Rafael Correa nella cerimonia. All'iniziativa, coordinata dall'Istituto per la promozione delle esportazioni e gli investimenti (Pro Ecuador), hanno partecipato "sia il settore pubblico sia quello privato del paese, con la presenza di una ventina di imprese" di diverse aree, dalla coltivazione e la distribuzione delle rose alla logistica, ha inoltre ricordato il governo. I fiori sono al quarto posto tra i prodotti d'esportazione di Quito.

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