giovedì 14 luglio 2016
La Pontificia Università Lateranense dà seguito all'appello di Papa Francesco sull'accoglienza dei profughi con un protocollo d’intesa con il ministero dell’Interno che permette di accogliere giovani rifugiati.
Lezioni alla Lateranense per 20 studenti profughi
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Anche un ateneo può dar seguito all’appello di Papa Francesco per accogliere i migranti che fuggono dalla guerra e dalla fame. Con questo spirito, la Pontificia Università Lateranense – che si fregia proprio del titolo di “università del Papa” – firmerà il 19 luglio un protocollo d’intesa con il Ministero dell’Interno italiano, che ha come scopo l’accoglienza di 20 giovani studenti titolari di protezione internazionale. Provengono dall’Iraq, dalla Siria, dall’Eritrea: sono 20 giovani che a causa della guerra e le persecuzioni nei loro Paesi hanno dovuto interrompere la loro formazione accademica ma ora, grazie ad un’intesa tra Lateranense e Viminale, potranno riprendere e portare a termine. Con questa iniziativa congiunta, si legge in un comunicato dell’ateneo, la Pontificia Università Lateranense e il Ministero dell’Interno, rispondendo anche agli appelli vibranti di Papa Francesco, “si impegnano a sostenere interamente questi giovani, affinché possano seguire uno dei percorsi curricolari previsti dalle singole Facoltà ed Istituti”. Il rettore della Lateranense, il vescovo Enrico dal Covolo, assieme alle autorità accademiche, al personale docente e non docente, incoraggia “ad aprire le porte dell’Università per fare un pezzo di strada con i giovani fratelli in fuga dall’inferno della guerra, delle persecuzioni e del terrorismo. Da noi, troveranno una casa e un libro, ma soprattutto l’abbraccio dei fratelli con cui condividere esperienze di studio e di vita, crescendo in umanità”.
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