domenica 18 luglio 2010
A Civitavecchia conclusa la «Settimana del mare». Dallo scalo laziale alla Sicilia, la comunità ecclesiale «accoglie» pescatori e portuali Vegliò: essenziale il loro lavoro. Don Martino: serve una pastorale che li aiuti a superare la solitudine.
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Cn una solenne celebrazione eucaristica e una fiaccolata all’interno del Porto antico si è conclusa venerdì la Settimana del mare promossa a Civitavecchia dalla diocesi di Civitavecchia-Tarquinia, dalla locale Stella Maris e dalla Capitaneria di porto. Una settimana dedicata alla preghiera per i marittimi, i pescatori, i portuali e le loro famiglie. L’iniziativa è stata promossa in occasione della Domenica del mare, una tradizione di valenza ecumenica iniziata in Inghilterra nel 1975 su iniziativa dell’Apostolato del mare (Chiesa cattolica), la Mission to Seafarers (Comunione anglicana) e la Sailors’ Society (Chiese riformate di Gran Bretagna). Da allora l’appuntamento – ha spiegato a Radio Vaticana l’arcivescovo Antonio Maria Vegliò, presidente del Pontificio Consiglio della pastorale per i migranti e gli itineranti– si celebra la seconda domenica di luglio e con esso «si riconosce l’importante contributo lavorativo dei marittimi all’economia di tutti i Paesi del mondo».A Civitavecchia il vescovo Carlo Chenis – deceduto lo scorso marzo – aveva voluto la costituzione di un Centro pastorale del Porto. «Era attento, curioso ma soprattutto sorpreso e accogliente verso questo mondo di "invisibili" anche nelle città di mare – ricorda don Giacomo Martino, direttore dell’Ufficio per la pastorale degli addetti alla navigazione marittima e aerea della Fondazione Migrantes –. Di lui mi ha sorpreso l’immediatezza con la quale ha sposato questa pastorale. È stato vicino e rimaneva sempre informato sugli equipaggi che sono stati abbandonati al porto e ha risposto sempre con sollecitudine dirimendo problematiche e spianando la via ad un incontro tra le fedi e culture che, nel porto, s’incrociano e si sfiorano». Grazie a lui è nata la Stella Maris al porto, aperta tutti i giorni. «I lavoratori del mare – spiega don Artur Jeziorek, referente della locale Stella Maris e cappellano del porto di Civitavecchia – sono spesso condannati all’invisibilità, a motivo della peculiarità del lavoro che svolgono. Con questa iniziativa abbiano voluto renderli più visibili e far conoscere i loro sacrifici».La Settimana del mare è iniziata con una Messa alla banchina 6 e la consegna di medaglie di lunga navigazione ad alcuni marittimi civitavecchiesi. È proseguita nella chiesa di Santa Maria al Porto, con le Messe per i dipendenti dell’autorità portuale, i pescatori, il personale della Capitaneria e gli equipaggi delle unità navali dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, della Polizia e dei Vigili del fuoco di stanza al porto.Comunque anche altre iniziative sono state promosse in varie parti d’Italia. A Sarnico, sul Lago d’Iseo, in provincia di Bergamo, ieri si sono festeggiati i 40 anni della Festa della Madonna «Stella Maris», che viene celebrata il terzo sabato di luglio con la processione notturna sul lago della statua, accompagnata da barche illuminate. Altra Settimana del mare legata alla festa della Madonna «Stella Maris», patrona internazionale della gente di mare, è stata celebrata nelle settimane scorse anche a Augusta, in provincia di Siracusa, con momenti religiosi, sportivi e di riflessione, culminati nella tradizionale processione a mare del simulacro della Madonna.
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