giovedì 5 luglio 2018
Promulgato il decreto riguardante le virtù eroiche del "sindaco santo", di Carlo Acutis, morto 15enne a Monza, Pietro Di Vitale, Alessia Gonzàlez-Barros y Gonzàles
Giorgio La Pira in una foto dell'archivio Ansa

Giorgio La Pira in una foto dell'archivio Ansa

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Papa Francesco ha autorizzato la Congregazione delle Cause dei Santi a promulgare il decreto riguardante "le virtù eroiche del Servo di Dio Giorgio La Pira". Si tratta del primo passo per l'eventuale apertura di un processo di beatificazione e canonizzazione. Giorgio La Pira è nato a Pozzallo il 9 gennaio 1904 ed è morto a Firenze il 5 novembre 1977.

Oltre al "sindaco santo", sono state riconosciute le virtù eroiche di altri tre laici, tutti giovani: Pietro Di Vitale, nato il 14 dicembre 1916 a Castronovo di Sicilia (Italia) e ivi morto il 29 gennaio 1940; Alessia González-Barros y González, nata il 7 marzo 1971 a Madrid (Spagna) e morta a Pamplona (Spagna) il 5 dicembre; Carlo Acutis, nato il 3 maggio 1991 a Londra (Inghilterra) e morto a Monza (Italia) il 12 ottobre 2006.

Giorgio La Pira, il sindaco santo

Giorgio La Pira è noto come il "sindaco santo" di Firenze (incarico che ricoprì dal 1951 al 1957 e poi di nuovo dal 1961 al 1965) e proprio sulla fama di santità si è basato nel 1986 l'allora arcivescovo del capoluogo toscano, cardinale Silvano Piovanelli, per avviare il processo canonico. Politico-profeta, anticipò il Concilio Vaticano II; la sua proposta sociale partiva dalla stessa constatazione di una profonda ingiustizia sociale propria dell'ideologia marxista, ma con un'apertura alla visione dell'uomo integrale, quindi alla fratellanza tra gli uomini che deriva dall'avere un unico Padre. Emblematici furono in questo senso gli episodi delle fabbriche fiorentine del Pignone nel 1953, quando il sindaco e gran parte della Chiesa fiorentina appoggiarono le lotte operaie, fino ad accettare l'occupazione della Pignone, dove La Pira assistette alla Messa all'interno della fabbrica occupata, riuscendo, quindi a risolverne la crisi con il contributo di Fanfani e di Enrico Mattei, presidente dell'Eni che rilevò l'azienda.

Durante la sua amministrazione La Pira iniziò la costruzione del nuovo ampio quartiere dell'Isolotto, che si proponeva di dare una soluzione organica al problema dell'emergenza abitativa, mentre la crisi degli alloggi, sia per le distruzioni della guerra sia per l'arrivo degli alluvionati dal Polesine, lo indusse a cercare anche soluzioni tampone come la costruzione di "case minime" o la requisizione di ville disabitate per gli sfrattati, suscitando pure in questo caso non poche polemiche.

Altro filone centrale delle iniziative di La Pira fu quello della pace. I convegni internazionali "Per la pace e la civiltà cristiana" (il primo fu del 1952) crearono fervore di dibattiti e di proposte, ma anche le ormai consuete polemiche e opposizioni. Il tema della pace, connesso al pericolo costituito dalle armi nucleari, fu al centro del suo intervento, Il valore delle città, tenuto il 12 aprile 1954,
al comitato internazionale della Croce rossa di Ginevra, dove sottolineò il ruolo delle città quali protagoniste nella costruzione della pace. Fu ancora questa la prospettiva del Convegno dei sindaci delle capitali del mondo, convocato dal 2 al 6 ottobre 1955 a Firenze, dove si incontrarono per la prima volta sindaci del mondo occidentale e comunista, che firmarono insieme un appello contro la guerra nucleare.

Alla fine degli anni '70 diede il suo sostegno all'opera di Benigno Zaccagnini come segretario della Dc, accettando di candidarsi quale capolista alla Camera dei deputati, dove fu eletto con un alto numero di preferenze. La sua candidatura aveva assunto di fatto anche il significato di una risposta alla candidatura nella Sinistra indipendente di non pochi cattolici che nel passato gli erano stati molto vicini, come Gozzini e Raniero La Valle, e che nel referendum sul divorzio si erano schierati tra i "cattolici del no".

Con il riconoscimento delle «virtù eroiche» di Giorgio La Pira si è conclusa la seconda fase del cammino intrapreso più di 35 anni fa a Firenze.

​Il cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, ha espresso "la gratitudine sua e di tutta la Chiesa Fiorentina per la decisione del Santo Padre Francesco di promulgare il decreto con cui viene riconosciuto che Giorgio La Pira ha professato in modo eroico le virtù cristiane e d'ora in poi quindi la Chiesa lo proclama Venerabile e lo propone alla venerazione dei fedeli".

Carlo Acutis, futuro patrono di Internet

Oltre a quello riguardante La Pira, il Papa ha indicato "le virtù eroiche" di alcune persone giovanissime già care alla Chiesa: Pietro Di Vitale, laico, nato il 14 dicembre 1916 a Castronovo di Sicilia e morto il 29 gennaio 1940; Alessia Gonzalez-Barros y Gonzalez, laica, nata il 7 marzo 1971 a Madrid e morta a Pamplona il 5 dicembre 1985; Carlo Acutis, laico, nato il 3 maggio 1991 a Londra e morto a Monza il 12 ottobre 2006. Tutte e tre queste storie sono caratterizzate da una morte prematura, a causa della malattia, e dall'eroico modo di affrontarla nella fede.

Carlo Acutis, patito di internet, considerato un 'genio' dell'informatica, usava il web come veicolo di evangelizzazione. Già da qualche tempo viene indicato come possibile futuro 'patrono' di Internet. (QUI LA SUA BIOGRAFIA)

Il giovane si spense a soli 15 anni. Quella di questo ragazzo è una di quelle storie che colpiscono profondamente per la morte prematura e per la limpidezza della sua anima. Carlo nasce il 3 maggio 1991 a Londra, dove la famiglia si trovava per lavoro. Poi, a Milano, inizia ad avere un rapporto sempre più forte con la fede fin dalle elementari. Patito del “web”, ne fa un mezzo di evangelizzazione. A testimoniarlo la mostra virtuale da lui realizzata a soli 14 anni sui miracoli eucaristici. Centrale per lui l’Eucaristia, sua “autostrada per il cielo”, il rosario, l’amore per gli altri. Un ragazzo che vive come tutti ma da innamorato di Cristo finché non arriva una leucemia fulminante che mette fine alla sua vita il 12 ottobre 2006 a Monza.

Alessia González-Barros y González, la sofferenza per la Chiesa

Anche Alessia González-Barros y González, spagnola, muore giovanissima, a soli 14 anni, stroncata da un tumore maligno, dopo molte operazioni. Nata a Madrid il 7 marzo 1971, Alexia offre la sua sofferenza per la Chiesa, per il Papa e per gli altri. Muore a Pamplona il 5 dicembre 1985. (QUI LA BIOGRAFIA)

Pietro Di Vitale amava gli studi e il prossimo

La vita terrena di Pietro Di Vitale ha fine a 23 anni, per una dolorosa malattia allo stomaco, che lo consuma lentamente fin dagli anni del liceo. Nasce il 14 dicembre 1916 a Castronovo di Sicilia, dove muore il 29 gennaio del 1940. Trascorre la sua vita tra il suo paese d’origine e il Seminario arcivescovile di Palermo. E’ iscritto all’Azione Cattolica e membro del Terz’Ordine francescano. Forte la sua devozione verso il Santissimo Sacramento e la Madonna. Molto dedito agli studi, non dimenticava le opere di carità e l'amore per il prossimo. (QUI LA BIOGRAFIA) (QUI ALTRE NOTIZIE SULLA SUA VITA)

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