venerdì 1 aprile 2016
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Alla Penitenzieria Apostolica un convegno sulla bolla di indizione del Giubileo «L’architrave che sorregge la vita della Chiesa è la misericordia », e la misericordia è «un fiume che da sempre ed incessantemente vivifica l’intero campo della Chiesa e, attraverso di essa, del mondo». Lo ha ribadito il cardinale Mauro Piacenza nella prolusione tenuta ieri per l’apertura del Convegno dedicato alla bolla Misericordiae Vultus promosso dalla Penitenzieria Apostolica da lui presieduta. Il porporato ha sviluppato il suo intervento prendendo spunto dalla «indovinata metafora» dell’architrave, che è «un’immagine, per certi versi, piutto- sto 'ampia'». L’architrave infatti «è un elemento assolutamente 'essenziale' per ogni edificio, che presuppone molti altri elementi architettonici, senza i quali, semplicemente, non avrebbe ragion d’essere». Il penitenziere maggiore ha quindi osservato: «Se è vero che la Chiesa ha dovuto affrontare più volte, lungo i secoli, la perenne tentazione dell’uomo di salvarsi autonomamente, essa ha anche sempre risposto, difendendo e riaffermando, innanzi a tutti, l’assoluta gratuità della misericordia, la quale esige, certamente, un sincero pentimento, ma rimane infinitamente più grande di ogni umana bruttura». Sarebbe «miope dunque, – ha aggiunto – chi pretendesse di far risalire all’epoca più recente della Chiesa (magari agli ultimi cinquant’anni) l’annuncio dell’amore di Dio e della Sua misericordia, contrapponendoli magari a fantomatici lunghi secoli di “terrore clericale”, in cui si sarebbe parlato troppo del Giudizio di Dio e dei castighi dell’inferno ». Il cardinale Piacenza ha quindi evidenziato che «la misericordia sorregge tutta la vita della Chiesa; si potrebbe dire è “al principio” della vita della Chiesa, in un duplice senso». Primariamente infatti, «la vita della Chiesa si sviluppa per un atto sempre nuovo della misericordia di Cristo che, attraverso il ministero ecclesiale, consacra il battezzato e gli comunica la propria stessa vita». In secondo luogo poi, «tale principio della Chiesa, non consiste in un “inizio cronologico”, da lasciarsi poi alle spalle, ma in un “principio ontologico”: esso costituisce così l’unica, sempre necessaria e nuova “origine della vita” della Chiesa, che è sostenuta e guidata dalla grazia di Cristo, accolta nell’ascolto dell’insegnamento apostolico e nella preghiera, nutrita e perfezionata dalla santissima Eucaristia - Sacramentum Caritatis - restaurata e rinvigorita dalla Riconciliazione sacramentale». Parlando alla RadioVaticana monsignor Krzysztof Nykiel, reggente della Penitenzieria, ha spiegato che il Convegno iniziato ieri «si rivolge soprattutto ai sacerdoti, religiosi e le religiose, agli alunni delle facoltà teologiche, agli operatori pastorali e i laici impegnati nelle comunità parrocchiali». Nel corso dell’incontro, che si chiude questa mattina, «diversi e autorevoli relatori» svilupperanno «un tema il cui titolo coincide con una frase tratta dalla Bolla». Saranno così «approfonditi e ben illustrati i principali contenuti teologici, spirituali e pastorali della Misericordiae Vultus ». Tra i relatori anche Bruna Costacurta docente alla Gregoriana, Massimo Introvigne direttore del Cesnur, Ernesto Olivero fondatore del Sermig e Salvatore Martinez presidente nazionale di Rinnovamento nello Spirito Santo. © RIPRODUZIONE RISERVATA Centro accoglienza pellegrini (Lapresse)
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