giovedì 18 agosto 2011
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E alla fine il tricolore conquistò Madrid. L’ultima volta che era successo era la notte «mundial» del Bernabeu, 11 luglio 1982, e molti dei ragazzi che oggi dilagano per le strade della capitale spagnola non erano ancora nati. Ma nell’anno in cui si festeggiano i 150 anni dell’unità politica, anche questi giovanissimi «fratelli d’Italia» possono vantare un primato «mondiale». Naturalmente è di ben altra natura, ma ieri lo hanno esibito altrettanto chiaramente. Con gioia, con il sorriso sulle labbra e le bandiere che sventolavano ovunque. Un primato gentile che non serve a schiacciare gli altri, ma anzi unisce e crea comunione con i coetanei di tutto il mondo. E che in definitiva suona come un incoraggiamento a tutta la nazione. L’Italia di Madrid s’è desta. Anche quella di Roma e dintorni può farcela.Sì, ieri 17 agosto, qui a Madrid era la Giornata degli italiani, cioè del gruppo nazionale più numeroso (spagnoli a parte, naturalmente) di questa Gmg del 2011. Più di 90mila ragazzi, che hanno dato vita a una festa nella festa, con l’epicentro davanti all’ostensorio del Santissimo, posto sull’altare maggiore di San Juan de la Cruz, dove il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, ha guidato l’adorazione eucaristica; e un lunghissimo sciame di scosse d’entusiasmo in alcune piazze della città, dove fino a tarda sera i ragazzi giunti dalla Penisola hanno assistito ad alcuni spettacoli, cantato e ballato, spesso coinvolgendo anche altri gruppi delle più disparate nazioni.Il primo appuntamento è comunque con la preghiera. Nella chiesa che è diventata in pratica la parrocchia italiana di Madrid, c’è in piccolo tutta la Penisola. Ci sono i 104 vescovi venuti a Madrid per la Gmg, 4 giovani per ogni gruppo presente alla Giornata (perché per metterli tutti insieme non basterebbe davvero neanche il Bernabeu), c’è il cardinale Antonio Maria Rouco Varela, arcivescovo locale, accolto da uno scrosciante applauso, ma soprattutto ci sono due dei gioielli più preziosi della millenaria devozione italiana. Da Loreto e da Assisi sono arrivati una copia della Madonna di Loreto e una riproduzione del Crocifisso di San Damiano. E così si ricrea anche qui, a 2000 chilometri dalla madrepatria, quell’atmosfera di intima unione nella preghiera che aveva caratterizzato ad esempio la Messa del 17 marzo nella Basilica di Santa Maria degli Angeli a Roma. Anche la data, 17 agosto, non è stata scelta a caso. Perché la preghiera di adorazione che sale da questa chiesa e dal sagrato antistante, anch’esso gremito da coloro che fisicamente non sono riusciti ad entrare, è per tutta l’Italia, per i suoi 150 anni e soprattutto per il suo futuro, rappresentato specialmente dai giovani.Due ragazzi diciottenni leggono una promessa solenne, sottolineando come il compimento del 18° anno di età rappresenti «una tappa importante nella vita dei giovani, per le scelte lavorative, universitarie, vocazionali, e anche per ciò che riguarda la responsabilità sociale nei confronti della nazione».Insomma è un’Italia che qui ritrova anche la sua anima più profonda e più bella, come ricorda il cardinale Bagnasco, facendo convergere tutti gli sguardi sul Crocifisso e sull’effigie mariana. E che perciò vuole condividerla con la Chiesa di Spagna, alla quale le due riproduzioni sono offerte in dono. È il momento centrale dell’adorazione. Ed è proprio il presidente della Cei a presentare l’omaggio al cardinale Rouco, presidente dei vescovi iberici. «La nostra Chiesa – ricorda Bagnasco – ascolta in modo particolare le parole di questo Crocifisso che parlò a San Francesco. E vorremmo che queste parole risuonassero anche nel cuore della Chiesa di Spagna per rafforzare la comunione ecclesiale tra di noi». Quindi, riferendosi alla Madonna di Loreto, e ricordando che questo è il «principale santuario italiano», auspica: «Vorremmo che la Spagna ci aiutasse ad essere la casa della Casa della Sacra Famiglia». Quando tocca al cardinale Rouco rispondere, l’arcivescovo di Madrid opta per una specie di itagnolo che gli attira le simpatie e gli applausi dei presenti. «Una delle nuove parrocchie di Madrid – dice – è intitolata alla Madonna di Loreto. Io stesso l’ho consacrata cinque anni fa. Noi speriamo a nostra volta di essere in questi giorni la Casa di tutti i giovani. E anche se per alcuni ci saranno inevitabili disagi, auguro che possiate vivere questi momenti pieni di gioia e di entusiasmo apostolico».Gioia ed entusiasmo, infatti, sono tutt’altro che merce rara nelle strade di Madrid, lungo le quali, subito dopo la fine dell’adorazione, si disperdono i partecipanti all’adorazione. Ad attenderli ci sono i componenti dei loro gruppi. E per tutti l’appuntamento è soprattutto in tre punti di aggregazione. La plaza Sanchez Bustillo, dove il gruppo Shekinah di Pesaro mette in scena un concerto con un coro di 50 persone, per cantare la fede. Il Parque Galvan, dove la Comunità del Cenacolo narra momenti fondamentali della storia della Salvezza, con l’ausilio di scenografia e musica di impatto. E infine l’Auditorio Pilar Garcia Pena, sede scelta dal Movimento dei Focolari per il musical su Chiara Luce Badano, beatificata il 25 settembre 2010 da Benedetto XVI.Festa e preghiera, dunque, ancora una volta indissolubilmente legati. Quando a tarda sera i gruppi ritornano nei loro alloggi, le bandiere tricolori oscillano lievi nella brezza vespertina. La Giornata dell’Italia è terminata, ma oggi è un giorno ancora più importante. Arriva il Papa. Fratelli d’Italia, in alto nuovamente cuori e bandiere.
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