giovedì 21 settembre 2017
Le difficoltà nel controllare borse e fagotti, spiega la Sala stampa, hanno spinto la Gendarmeria a spostare di giorno i senza fissa dimora. Il comandante Giani: sempre rispetto per le persone
Riparo per clochard in piazza San Pietro solo di notte. Problemi di sicurezza
COMMENTA E CONDIVIDI

Un riparo per la notte ci sarà sempre. Tuttavia per esigenze di "sicurezza" i senza fissa dimora non potranno più vivere di giorno a piazza San Pietro. Così la Gendarmeria vaticana ha provveduto a far spostare i clochard che si erano sistemati nella zona, in particolare da quando papa Francesco ha fatto costruire bagni e docce per loro sotto al Colonnato oltre che un dormitorio. La decisione, di cui il Papa sarebbe informato - secondo l'Ansa - si è resa necessaria per consentire un adeguato controllo delle aree vaticane.

"Sono state esclusivamente ragioni di sicurezza ad aver determinato l'allontanamento dei senza fissa dimora da alcune aree extraterritoriali nei pressi del Vaticano". spiega il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Greg Burke. "I clochard - spiega - possono tornare la sera a dormire sotto i propilei dell'ultimo tratto di via della Conciliazione e sotto il colonnato di piazza San Pietro per porteggersi dalla pioggia. Ma di giorno non possono più restare per ragioni di sicurezza: le loro borse e valigie non possono essere continuamente controllate e non sempre si riusciva poi a sapere di chi erano quando le lasciavano per andarsene in giro".

Da alcune parti si era detto che il provvedimento era stato preso per restituire al decoro un'area che negli ultimi anni mostrava segni di degrado, dopo anche diverse proteste dei residenti. Resta il fatto che ai senzatetto sarà sempre permesso di trovare riparo sotto il colonnato del Bernini e nelle zone attigue. Come resta il fatto che in tutti i Paesi europei sono stati alzati i livelli di allerta terrorismo.

Sul fronte del decoro il Vaticano è comunque impegnato per mantenere in ordine piazza San Pietro, invasa quotidianamente da pellegrini e turisti. Anche i gendarmi, riportano le agenzie, hanno svolto un'azione di supporto ai giardinieri vaticani addetti alla pulizia ma questo fa pensare che in realtà siano stati intensificati i controlli.

Certo la presenza di tante persone in difficoltà talvolta crea problemi. Ci sono stati casi di risse notturne tra clochard, magari per aggiudicarsi un angolo più riparato o per eccesso di alcol. Inoltre quest'estate aveva fatto il giro del web la foto di un senzatetto intento a urinare proprio sotto al colonnato del Bernini. Ma nonostante questo la barberia e le docce in vaticano continueranno a funzionare per aiutare gli ultimi.

Sulla vicenda è intervenuto, il giorno dopo, anche il comandante della Gendarmeria vaticana, Domenico Giani, facendo riferimento ad alcuni articoli di stampa. "Ho letto su un quotidiano i metodi bruschi che sarebbero stati utilizzati dai gendarmi. Ecco, questa è stata una frase che mi ha fatto male, - ha detto alla Radio Vaticana - perché io posso assicurare che il rispetto della dignità umana è un altro elemento che ci caratterizza e quindi noi cerchiamo di avere il massimo rispetto delle persone nell'ambito dello stesso rispetto delle regole. Quindi, se ci sono regole da rispettare, vanno rispettate, ma il nostro agire è tratteggiato da questo approcciarsi: questo essere 'polizia di prossimità' vuol dire proprio essere vicini alle persone, e questo lo facciamo con la Polizia italiana, sempre, nel modi più opportuni".

"Nello stesso modo, - osserva ancora Giani - posso garantire che mi raccontavano i miei collaboratori che sono intervenuti in questi giorni, che loro stessi, in caso di bisogno, hanno aiutato, hanno offerto una colazione, hanno spiegato le cose... ma fatto veramente nel modo che ci è proprio, con il modo migliore in cui si possa fare".



© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: