
La presentazione del bilancio di missione nel palazzo arcivescovile di Milano - G. Veggiotti
Non un documento economico, ma il «frutto di una esperienza spirituale», uno sforzo di trasparenza per raccontare come la diocesi concretizza la propria missione.
La redazione di un bilancio è ordinaria amministrazione per una società commerciale. Insolito è invece che a presentarlo sia una diocesi. Stamattina, in arcivescovado Milano, la prima edizione del bilancio di missione dell’arcidiocesi: uno strumento di trasparenza e verifica, anche interna, della coerenza dei cristiani verso la propria missione. Per questo si parla di bilancio di missione e non semplicemente di un documento contabile sociale.

La copertina del volume che presenta il bilancio - Chiesa di Milano
Uno sforzo di trasparenza
Come spiegato da monsignor Bruno Marinoni, vicario episcopale per gli affari generali e Moderator curiae, «lo sforzo fatto in questo documento è di rendere trasparenti e comprensibili a tutti le dinamiche attraverso cui la diocesi assolve ai propri compiti: anzitutto ai cristiani che vivono sul territorio e a coloro che operano negli enti descritti, ma più ampiamente all’insieme dell’opinione pubblica». Marinoni ha poi illustrato tre dimensioni che caratterizzano il servizio di un vescovo e dei suoi collaboratori, in particolare verso realtà locali come le parrocchie: ovvero la “cura pastorale” (indirizzo, coordinamento, formazione), la “cura amministrativa” (vigilanza canonica, consulenza amministrativa, servizi), il sostegno di attività e progetti sul territorio (la gestione diretta di opere e l’erogazione di contributi per finalità specifiche, fondi diocesani e 8xmille).
Le risorse in cifre
L’economo diocesano Antonio Antidormi ha poi illustrato nei dettagli i numeri e il metodo con cui i dati sono stati elaborati. Nel biennio 2021-2022 le risorse sono state pari a quasi 52 milioni di euro, destinate per il 30% ad attività di vigilanza canonica, consulenza amministrativa e servizi e per il 19% ad attività di indirizzo pastorale, coordinamento e formazione. La fetta più cospicua di 26 milioni, pari al 51%, è andata tuttavia a sostegno di attività e progetti sul territorio tramite la gestione diretta di opere e l’erogazione di contributi a realtà come Caritas ambrosiana, Federazioni oratori milanesi e Fondazione opera di aiuto fraterno.
Elena Beccalli, preside della Facoltà di scienze bancarie dell’Università Cattolica, ha spiegato il senso del lavoro scientifico di accompagnamento svolto nella progettazione ed elaborazione del documento. Il bilancio crea un ponte tra la dimensione della missione universale della Chiesa e quella economico-finanziaria. Si quantificano e si rendicontano le risorse, ma ampia evidenza viene data alla ridistribuzione delle stesse risorse, che viene operata sulla base delle finalità pastorali della diocesi. «La particolarità del documento - ha sottolineato la docente - si riconosce nella definizione di indicatori-obiettivo: elementi non solo a carattere consuntivo, ma opera di indirizzo che rafforza la solidità delle aree di intervento».

Da destra: mons. Marinoni, l'arcivescovo Delpini, la prof.sa Beccalli, il dott. Antidormi - G. Veggiotti
Le parole dell'arcivescovo
L’arcivescovo Mario Delpini ha concluso l’incontro richiamando l’unicità di questo documento, che è prima di tutto «frutto di una esperienza spirituale». La redazione «ha richiesto tempo, ha impegnato a interpretare i numeri come un linguaggio che parla di persone, di servizio, di attenzione ai bisogni delle comunità e delle persone. Ha richiesto competenza per elaborare con precisione i dati e proporli alla lettura in modo che siano comprensibili come un messaggio, piuttosto che come tabelle di cui importa solo il numero finale». La pubblicazione di un documento di questo genere rientra pienamente nella missione della Chiesa: non solo annuncio e testimonianza del Vangelo, ma anche narrazione di come vivono e operano i cristiani. Raccontare di sé, di come si usano le proprie risorse alla luce dei principi evangelici, costituisce annuncio e fa parte della testimonianza. «il bilancio di missione invita a considerare la bellezza e i limiti della Chiesa che amiamo - ha detto al termine l’arcivescovo - suscita ammirazione per l’immenso bene che si compie; invita ciascuno e ciascuna comunità a porre domande e a interrogarsi sulle proprie responsabilità».