martedì 8 novembre 2016
Le esequie dello storico portavoce della Cei nella sua Samarate. Il vescovo Stucchi: una vita al servizio della Chiesa. Il ricordo del vescovo Giuliodori. Il messaggio del cardinale Scola
Monsignor Francesco Ceriotti

Monsignor Francesco Ceriotti

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«Una persona mite, di grande profondità spirituale». Così il cardinale Angelo Scola, arcivescovo di Milano, ha voluto ricordare la figura di monsignor Francesco Ceriotti, storico direttore dell'Ufficio comunicazioni sociali della Cei e sacerdote impegnato nel ministero della comunicazione. L'arcivescovo ambrosiano ha voluto inviare un messaggio ai funerali del sacerdote, celebrati nella parrocchia Santissima Trinità di Samarate, paese natale del defunto, morto sabato 5 novembre all'età di 95 anni. Nel suo telegramma il cardinale ha ricordato il ministero «intenso e svolto sempre con passione e zelo nei tanti incarichi che gli vennero man mano affidati». E si tratta di un lungo elenco, iniziato nell'arcidiocesi di Milano dove Francesco Ceriotti venne ordinato sacerdote il 29 maggio 1943. Un ministero sacerdotale che si è quasi sempre legato al mondo della comunicazione. Già nell'arcidiocesi ambrosiana venne chiamato a occuparsi di cinema e delle sale parrocchiali. Poi il salto a Roma dove di fatto costruì l'Ufficio comunicazioni della Conferenza episcopale italiana (Cei), dirigendolo per ben vent'anni. Fu anche, in due distinti periodi, consigliere di amministrazione del quotidiano Avvenire e come presidente della Fondazione Comunicazione e cultura fu protagonista della nascita della televisione Sat2000 (oggi Tv2000) e di Radio InBlu, che a 91 anni compiuti venne chiamato a dirigere in una fase delicata delle due testate.


La cerimonia funebre nella sua parrocchia

È stato il vescovo ausiliare di Milano, Luigi Stucchi, a presiedere il rito funebre di monsignor Ceriotti nella parrocchia della Santissima Trinità, in cui il sacerdote era cresciuto. «Ha dovuto e saputo vedere molto, sia per la lunga vita e il lungo ministero, sia perché per questo servizio alla Chiesa è stato impegnato a vedere e a far vedere tante immagini nei film e con altri e nuovi strumenti di comunicazione» ha ricordato il vescovo nella sua omelia, sottolineando la «disponibilità e la serenità, perfino la signorilità di monsignor Ceriotti che ha saputo comprendere, accogliere e interpretare le vicende umane in tutto l'arco delle sue grandezze, ma anche delle amare sconfitte e tragiche esperienze».

Il ricordo del suo successore alla Cei

Al termine della cerimonia funebre, il vescovo Claudio Giuliodori, attuale assistente ecclesiastico generale dell'Università Cattolica, ha voluto ricordato la figura di monsignor Francesco Ceriotti, da cui nel 1988 raccolse il testimone alla direzione dell'Ufficio comunicazioni sociali della Cei. Ne ha sottolineato tre dimensioni del suo ministero sacerdotale. «Una grande e intensa umanità» con cui ha interpretato il suo servizio; «la sapienza», riuscendo ad avere uno sguardo capace di andare oltre; «una esistenza vissuta con grande intensità spirituale e grande senso ecclesiale».

Ora monsignor Francesco Ceriotti è stato tumulato nelal tomba di famiglia nel cimitero di Samarate.

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