lunedì 16 luglio 2012
Don Giangiacomo Ruggeri ha risposto alle domande del Gip di Pesaro Lorena Mussoni. Secondo il suo avvocato "ha descritto il suo rapporto con i giovani e cercato di chiarire le circostanze dell'unico episodio che gli viene contestato". Il sacerdote di Fano è stato arrestato il 13 luglio per presunti atti sessuali su una tredicenne. ​
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Don Giangiacomo Ruggeri ha risposto "in assoluta trasparenza e completezza di informazioni" alle domande del Gip di Pesaro Lorena Mussoni. "Ha descritto il suo rapporto con i giovani, e cercato di chiarire le circostanze dell'unico episodio che gli viene contestato". Così l'avv. Gianluca Esposito, difensore del portavoce del vescovo di Fano (ora sospeso), arrestato il 13 luglio per presunti atti sessuali su una tredicenne. La difesa non ha chiesto la scarcerazione, in attesa che la procura senta la minore."Non c'è stata alcuna violenza, alcun abuso sulla ragazzina", afferma l'avv. Sposito, e don Ruggeri ha fornito la sua interpretazione di "quell'unico episodio" oggetto di indagine. "Attendiamo con la massima tranquillità - dice il legale - che gli inquirenti completino le indagini nei tempi necessari, sentendo anche la presunta vittima", la cui testimonianza dovrebbe essere acquisita con la formula dell'incidente probatorio, e alla presenza di uno psicologo. Nel frattempo don Ruggeri, che fino alla sospensione da ogni incarico pastorale era parroco nel comune di Orciano, assistente degli Scout e direttore dell'Ufficio diocesano delle Comunicazioni sociali, è stato tolto dalla cella di isolamento del carcere di Villa Fastiggi in cui era stato rinchiuso dopo l'arresto, e trasferito in una cella comune."Come l'ho trovato? Bene, è un uomo di fede, una fede vissuta in grandissima trasparenza", spiega il difensore. Ad accusare il prete ci sono in primo luogo i filmati girati di nascosto dagli agenti del Commissariato di Fano lungo la spiaggia di Torrette, dove don Ruggeri si è recato più volte con la ragazzina. Ad avvertire la polizia era stato il bagnino dei Bagni Torrette, Marco Mandolini. Per il codice penale, gli atti sessuali consumati da un adulto, per di più un educatore, con un minore di 14 anni sono equiparati in ogni caso alla violenza sessuale. "Non so cosa mi sia successo, non ero lucido. Non mi sono reso conto neppure di dove mi trovavo, e non mi era mai successo prima". Don Giangiacomo Ruggeri così ha provato a spiegare la sua posizione, ammettendo davanti al Gip Lorena Mussoni quello che i filmati girati di nascosto dalla polizia il 10 e 12 luglioscorsi mostrano con chiarezza. Solo in carcere, ha detto, ha capito la portata di quei gesti, e adesso siè dichiarato estremamente dispiaciuto per la minore. Nessun litigio con il padre di lei, ha poi precisato smentendo notizie di stampa, e anzi buoni rapporti con tutta la famiglia.
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