venerdì 14 settembre 2018
Il prelato dell'Opus Dei monsignor Ocáriz ha nominato vicario regionale per l’Italia don Normann Insam. Romano, 63 anni, succede a don Matteo Fabbri, che lo affianca come vicario segretario.
Don Normann Insam con don Matteo Fabbri

Don Normann Insam con don Matteo Fabbri

COMMENTA E CONDIVIDI

Insegnante, educatore, parroco. È il profilo di don Normann Insam, nuovo vicario regionale dell’Opus Dei per l’Italia. Romano di Roma – il nome non tragga in inganno –, 63 anni, Insam è stato nominato dal prelato monsignor Fernando Ocáriz. L’annuncio dell’avvicendamento al vertice della Prelatura in Italia giunge a pochi giorni dai 90 anni dell’istituzione laicale fondata da san Josemaría Escrivà a Madrid il 2 ottobre 1928.
Laureato in Chimica alla Sapienza, don Normann ha insegnato Matematica e scienze alla Scuola Argonne di Milano, legata alla rete Faes, mentre seguiva realtà formative giovanili come educatore. Entrato nel Seminario internazionale dell’Opus Dei a Roma, ha conseguito la licenza in Filosofia alla Pontificia Università della Santa Croce ed è stato ordinato sacerdote nel 1994. Dopo vari incarichi di responsabilità all’interno dell’Opera, è stato nominato parroco di San Giovanni Battista in Collatino, nel popoloso quartiere Tiburtino di Roma, comunità affidata sin dagli inizi all’Opus Dei. Nella struttura di governo della Prelatura in Italia, che ha sede a Milano, Insam succede a don Matteo Fabbri, che dopo 8 anni come vicario per la regione italiana lavorerà a stretto contatto con lui assumendo la carica di vicario segretario, mentre la responsabilità di delegato per le attività femminili è stata affidata a don Armando Catapano.
Le parole con le quali monsignor Ocáriz presenta questa novità ai suoi figli italiani suonano come un incoraggiamento per le iniziative apostoliche e sociali dei membri laici della Prelatura e dei loro amici in tutta Italia, nell’impegno per vivere la ricerca della santità nella vita di ogni giorno, cuore del messaggio dell’Opera: «Le sfide che si presentano davanti ai nostri occhi sono entusiasmanti – si legge nel breve messaggio del prelato –: il Signore ci chiede un rinnovato impegno per corrispondere alle tante grazie che ci invia continuamente».
«Quando arrivai per la prima volta a Milano nel 1979 – è il racconto che don Normann Insam ha affidato al sito ufficiale Opusdei.org –, nel centro di via Alberto da Giussano mi colpì una vetrata posta nella scala interna che riportava il motto "Per servire servire". Da allora quella espressione mi è rimasta impressa e mi ha accompagnato sempre. Ed è stato poi fondamentale vederla realizzata nella vita di tante persone dell’Opera, a cominciare da monsignor Álvaro Del Portillo e monsignor Javier Echevarría (i due successori di Escrivà, il primo già beatificato, ndr). E "Per servire servire" mi è tornato in mente quando il prelato mi ha comunicato che sarei stato il nuovo vicario regionale per l’Italia. Mi aiutano anche le parole di papa Francesco, che ci invita a non avere paura delle sorprese di Dio».

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: