martedì 25 marzo 2014
L'incontro mondiale delle famiglie si svolgerà l'anno prossimo nella città americana. Sarà atteso anche papa Francesco. Paglia: serve pastorale coraggiosa e piena d'amore.
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L'ottavo Incontro mondiale delle famiglie, dopo quello di Milano del 2012 cui intervenne Benedetto XVI, si svolgerà nella città americana di Filadelfia dal 22 al 27 settembre 2015 con la probabile presenza di papa Francesco. «Il meeting di Filadelfia vuole esser un servizio perché la riflessione sulla famiglia possa ritornare al centro della riflessione della Chiesa cattolica, delle altre Chiese, delle altre religioni, oltre che della politica, della cultura, dell'economia, della giurisprudenza» ha annunciato l'arcivescovo Vincenzo Paglia, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, presentando in Vaticano l'appuntamento dell'anno prossimo.  Alla presentazione del grande raduno mondiale nella sala stampa vaticana hanno partecipato anche l'arcivescovo di Filadelfia, mons. Charles Joseph Chaput, una coppia di coniugi, Eustace e Susanne Mita (genitori di cinque figli e nonni di dieci nipoti), accompagnati da una delegazione delle città americana, con il sindaco Michael Nutter e il governatore della Pennsylvania Tom Corbett. "L'evento di Filadelfia si colloca in un momento particolarmente importante per la vita della Chiesa. Papa Francesco ha voluto porre al centro dell'attenzione di tutta la Chiesa proprio il tema della famiglia", ha detto Paglia ricordando i due Sinodi in programma sulla pastorale familiare e il Concistoro dello scorso febbraio. E ricordando quanto detto dal Papa proprio in apertura del Concistoro, il "ministro" vaticano della famiglia ha aggiunto: "È questo che faremo guardando a Filadelfia: accompagnare nel loro cammino tutte le famiglie del mondo con una 'pastorale intelligentè, 'coraggiosà e 'piena di amorè". "Intelligenza - ha spiegato - nel leggere il presente della famiglia; coraggio per affrontare i complessi e numerosi problemi; amore per cercare di risolverli, tenendo sempre presente il Vangelo della famiglia e della vita. Teologia della famiglia, quindi; spiritualità e santità coniugale; ecclesiologia e pastorale della famiglia; famiglia e rapporto con la cultura contemporanea; famiglia e migrazioni; famiglia ed ecumenismo: queste alcune delle piste e degli ambiti di un lavoro comune da portare avanti con intelligenza, con coraggio e con amore".

Paglia ha annunciato che l'Incontro di Filadelfia, città che già si prepara ad accogliere le famiglie di tutto il mondo, dovrà coinvolgere "in maniera larga e attiva anche le altre Chiese e Comunità cristiane, come pure rappresentanti delle grandi religioni mondiali assieme anche a uomini e a donne umanisti che hanno a cuore il destino di una umanità pacifica e solidale". "In un evento che accade in un Paese come gli Stati Uniti, dove la dimensione della pluralità è parte della sua essenza - ha osservato Paglia -, non possiamo trattare il tema della famiglia mettendoci da una parte, in un angolo. Per questo inviteremo a partecipare anche le altre Chiese cristiane e le altre religioni mondiali, e anche gli altri, i laici, quelli che Giovanni XXIII avrebbe chiamato 'gli uomini di buona volontà', a partecipare". "Quindi pluralità degli interventi - ha aggiunto - che dovranno sì essere armonizzati e aiutati: ma il dibattito, come proprio papa Francesco sollecita, è un dibattito che fa parte della stessa vita della Chiesa cattolica".

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