giovedì 21 ottobre 2010
La notizia al termine dell’udienza generale. Tra i neo porporati 20 «elettori» e quattro con più di ottant’anni, esclusi da un eventuale Conclave. Tra le nuove nomine dieci provengono dalla Curia Romana, altrettante quelle italiane tra le quindici europee. Nel Collegio entrano anche quattro africani e americani e un asiatico.
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Benedetto XVI ha annunciato il terzo Concistoro del suo pontificato. Verrà celebrato il prossimo 20 novembre, quando il Papa creerà 24 nuovi cardinali, quattro dei quali con più di 80 anni e quindi senza diritto di voto in Conclave. La notizia era già nell’aria da giorni. Ieri alla fine dell’udienza del mercoledì la conferma con la lettura, fatta dal Pontefice, dei prossimi nuovi cardinali. «Nella lista dei nuovi porporati – ha spiegato il Papa – si riflette l’universalità della Chiesa; essi, infatti, provengono da varie parti del mondo e svolgono differenti compiti a servizio della Santa Sede o a contatto diretto con il popolo di Dio quali Padri e Pastori di Chiese particolari». L’elenco dei nuovi cardinali annunciati, che diverranno tali solo in occasione della cerimonia del 20 novembre, a prima vista sembra essere caratterizzata dal folto numero di curiali o affini (10 dei 20 elettori) e da una cospicua pattuglia di italiani (8 votanti). In realtà si tratta di cifre che non possono sorprendere più di tanto. Nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di creazioni ex officio. È il caso infatti del salesiano Angelo Amato, 72 anni, dal luglio 2008 prefetto della Congregazione delle cause dei santi (e in precedenza numero due dell’ex Sant’Uffizio dove per tre anni è stato il più stretto collaboratore dell’allora cardinale Ratzinger). Di Francesco Monterisi, 76 anni, dal luglio 2009 arciprete di San Paolo Fuori le Mura e - negli undici anni precedenti - segretario della Congregazione per i vescovi. Di Paolo Sardi, 76 anni, dal giugno 2009 pro-patrono del Sovrano Militare Ordine di Malta. Di Fortunato Baldelli, 75 anni, dal giugno 2009 penitenziere maggiore. Dello statunitense Raymond Leo Burke, 62 anni, dal giugno 2008 prefetto della Segnatura apostolica, la cassazione vaticana. Dello scalabriniano Velasio De Paolis, 75 anni, dall’aprile 2008 presidente della Prefettura degli Affari economici della Santa Sede. Di Mauro Piacenza, 66 anni (diventerà il più giovane cardinale italiano), dallo scorso 7 ottobre prefetto della Congregazione per il clero. Le norme e le consuetudini vigenti prevedono infatti che tutte e sette le cariche citate siano ricoperte da cardinali. Gli altri tre curiali scelti dal Papa per il prossimo Concistoro sono poi tre presidenti di Pontifici Consigli: Gianfranco Ravasi, 68 anni, dal settembre 2007 alla guida di quello della cultura; lo svizzero Kurt Koch, 60 anni, dallo scorso luglio a quello per la promozione dell’unità dei cristiani; e del guineano Robert Sarah, 65, dal 7 ottobre a quello di Cor Unum. In base alla Costituzione apostolica Pastor Bonus del 1988, che regola la struttura della Curia Romana, per i responsabili di questi dicasteri di "seconda fascia" non è prevista la porpora. Ma il successivo motu proprio Inde a pontificatus, che nel 1993 accorpò il Consiglio per il dialogo con i non credenti a quello della cultura, prevede che «il nuovo organismo sarà presieduto da un cardinale presidente». Il dicastero dell’ecumenismo poi, per il suo ruolo strategico, è stato comunque sempre guidato da un porporato. Per quanto riguarda invece la promozione di Sarah, questa può essere interpretata come una valorizzazione della personalità e anche del continente che rappresenta.E una delle note qualificanti del Concistoro annunciato ieri sta certamente nei quattro nuovi porporati africani annunciati. Oltre a Sarah infatti il 20 novembre diventeranno cardinali Laurent Monsengwo Pasinya, 71 anni, arcivescovo di Kinshasa nell’ex Zaire; Medardo Joseph Mazombwe, 79 anni, emerito di Lusaka in Zambia; e il patriarca di Alessandria dei copti Antonios Naguib, 75 anni, relatore generale al Sinodo del Medio Oriente in corso.Altro elemento significativo del prossimo Concistoro è il fatto che dei dieci pastori di Chiese locali scelti da Benedetto XVI sei vengono da Paesi del Terzo Mondo. Oltre ai tre africani citati ci sono anche Raul Eduardo Vela Chiriboga, 76 anni, arcivescovo emerito di Quito in Ecuador, Raymundo Damasceno Assis, 73 anni, arcivescovo di Aparecida in Brasile e Malcolm Ranjith, 63 anni arcivescovo di Colombo in Sri Lanka e fino al giugno 2009 segretario della Congregazione per il culto divino. Quattro invece le guide di arcidiocesi del mondo occidentale: Paolo Romeo, 72, a Palermo; Donald William Wuerl, 70 anni, a Washington; Kazimierz Nycz, 60 anni, a Varsavia e Reinhard Marx, 57 anni, a Monaco di Baviera. Questo vantaggio delle sedi terzomondiali è stato possibile anche perché per il prossimo concistoro è stata applicata, senza deroga alcuna, la regola non scritta per cui non viene concessa la porpora ad un arcivescovo nella cui diocesi c’è già un porporato emerito con diritto di voto. Il che ha messo di fatto "fuori lista" un gran numero di presuli di Chiese tradizionalmente cardinalizie come - ad esempio - Torino e Firenze, Toledo e Bruxelles, New York e Westminster.Infine i quattro neo-porporati over 80. Elio Sgreccia uno dei massimi esperti mondiali di bioetica, il celebre direttore della Sistina Domenico Bartolucci, il grande storico bavarese Walter Brandmueller e il vescovo spagnolo José Manuel Estepa Llaurens, che collaborò alla stesura del Catechismo della Chiesa cattolica del 1992.
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