sabato 30 giugno 2018
Verrà realizzata secondo un’antica ricetta usata nell’abbazia. Obiettivo di questo progetto è rilanciare il territorio intrecciando spiritualità, storia e cultura
L'abbazia di Montecassino

L'abbazia di Montecassino

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La sapienza benedettina passa anche attraverso la birra. Succede a Montecassino, luogo simbolo della presenza e dell’opera di Benedetto da Norcia, dove i terreni circostanti la storica abbazia sono tornati a biondeggiare, e stavolta d’orzo necessario per produrre una birra che si preannuncia di prima qualità tra quelle artigianali.

L’annuncio è stato dato da dom Donato Ogliari, lombardo di Erba, da quattro anni abate di Montecassino e in questa veste chiamato anche a gestire il delicato passaggio della diocesi che faceva riferimento proprio all’Abbazia a quella della vicina Sora, come disposto dalla bolla «Contemplationi faventes» di papa Francesco.

Alla presentazione dell’iniziativa hanno partecipato anche i vertici della Peroni, l’azienda che procederà direttamente alla produzione e commercializzazione, ad iniziare già dal prossimo autunno, nonché l’imprenditore Daniele Miri, che ha preso in affitto 300 ettari di terreno circostanti l’abbazia, da decenni abbandonati e che così tornano a nuova vita, anche per la produzione di miele, d’intesa con la società trentina Thun.

La birra, che avrà una gradazione alcolica di 6,5°, verrà realizzata secondo una antica ricetta benedettina, conservata da secoli e che, secondo il parere degli esperti del settore, è la prima formula artigianale per la produzione della bevanda. Il piano commerciale prevede anche una riserva per finanziare il recupero e la valorizzazione dell’antica chiesa dell’Albaneta, sempre a ridosso della storia abbazia in provincia di Frosinone, e di altri terreni e un paio di masserie ora abbandonati. L’intento è quello di rilanciare tutto il comprensorio di Montecassino, intrecciando spiritualità, arte, storia (si tratta proprio dei luoghi teatro della battaglia della seconda guerra mondiale) e cultura.

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