sabato 22 dicembre 2012
​Benedetto XVI ha incontrato nella caserma della gendarmeria il suo ex aiutante di camera, confermandogli il suo perdono e annunciandogli di persona la grazia. Gabriele era stato condannato lo scorso 6 ottobre a 18 mesi di carcere per furto di documenti nell'appartamento pontificio. Grazia anche per il tecnico informatico Claudio Sciarpelletti.
La grazia di Benedetto (e le coscienze silenti) di Salvatore Mazza
COMMENTA E CONDIVIDI

Benedetto XVI ha concesso la grazia a Paolo Gabriele, il suo ex aiutante di camera condannato lo scorso 6 ottobre a 18 mesi di carcere per il furto di documenti dall'appartamento pontificio. E' stato lo stesso Pontefice a comunicare la notizia a Gabriele, durante una visita nella caserma della gendarmeria dove l'ex maggiordomo detenuto. Durante l'incontro, avvenuto in mattinata, Benedetto XVI ha colloquiato con Gabriele per una quindicina di minuti, confermandogli il suo perdono.Paolo Gabriele, ex assistente di camera del Pontefice, era stato condannato a un anno e sei mesi per furto aggravato, con l'accusa di aver trafugato documenti riservati dall'appartamento del Papa. E si trova in carcere,all'interno del Vaticano, dallo scorso 25 ottobre quando la sentenza di condanna è diventata definitiva al termine del processo. Paolo Gabriele, dopo la grazia concessagli dal Papa e la scarcerazione, non potrà più lavorare per la Santa Sede nè risiedere in Vaticano. Lo ha riferito il portavoce vaticano padre Federico Lombardi che ha parlato di una «buona notizia» a conclusione di una «vicenda triste», ora si attende un «ravvedimento» e «si spera in premesse per atmosfera di serenità e per riprendere il cammino».Benedetto XVI ha firmato la grazia anche per Claudio Sciarpelletti, il tecnico informatico condannato per favoreggiamento nell'ambito dell'inchiesta che ha portato alla condanna di Paolo Gabriele.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: