sabato 24 maggio 2014
COMMENTA E CONDIVIDI
Incomincerà da ora per la Compagnia di Gesù «un itinerario di discernimento» in vista della prossima 36ª  Congregazione Generale dell’Ordine fissata per la fine del prossimo 2016. Ad annunciare in una lettera redatta, il 20 maggio scorso, la convocazione di quello che per la maggioranza delle altre famiglie religiose si chiama Capitolo è stato, l’attuale preposito generale della Compagnia di Gesù, il 78 enne e spagnolo Adolfo Nicolas. Il superiore generale dei gesuiti, in una lettera indirizzata a tutti i suoi confratelli (circa 18mila religiosi sparsi in 112 nazioni nel mondo) ha soprattutto manifestato il proposito di rinunciare al suo mandato, finora a vita, secondo quanto prescrivono le Costituzioni ignaziane. «Sono giunto alla convinzione personale che devo fare i passi necessari per presentare la mia rinuncia a una Congregazione generale. - scrive padre Nicolas - Dopo aver ottenuto l’iniziale approvazione degli assistenti ad providentiam e avendo informato sua santità il Papa Francesco, ho consultato formalmente gli assistenti ad providentiam e i provinciali, in conformità a quanto prescrive la nostra legislazione. Il risultato della consultazione è favorevole alla convocazione di una congregazione generale». Per il 2016 l’attuale superiore dei gesuiti padre Adolfo Nicolas, eletto come ventinovesimo successore di Sant’Ignazio, avrà compiuto 80 anni. La stessa età in cui il suo predecessore l’olandese Peter Hans Kolvenbach rinunciò al suo mandato a vita nel 2008. Le dimissioni del gesuita olandese che resse la Compagnia per 25 anni (1983-2008) furono accettate da Papa Benedetto XVI e dalla 35ª Congregazione generale. Padre Kolvenbach (ora ritiratosi in Libano) è stato il primo caso, nella plurisecolare storia della Compagnia di Gesù (fondata nel 1540), di un “generale” che ha rinunciato al suo mandato a vita. Padre Nicolas è stato eletto il 19 gennaio del 2008 al secondo scrutinio dai 217 delegati della 35ª Congregazione generale. L’elezione avvenne nella sede della Curia generale dei gesuiti a Roma a Borgo Santo Spirito. All’epoca l’allora 71enne padre Nicolas esercitava il suo ministero nella Provincia giapponese della Compagnia di Gesù. Prima della sua elezione, per più di 40 anni ha speso il suo apostolato intellettuale caritativo e di governo in Estremo Oriente tra Corea, Giappone e Filippine. Per ironia della sorte è stato il secondo spagnolo assieme a Pedro Arrupe ad essere eletto superiore generale dei gesuiti provenendo da una terra di “missione” come il Giappone. Ed è stato il primo preposito della Compagnia a vedere un suo confratello, il gesuita e cardinale argentino Jorge Mario Bergoglio salire sul soglio di Pietro con il nome di Francesco. A tanti anni di distanza dalla sua elezione a generale dei gesuiti tornano alla mente le sue parole proferite nel marzo del 2008 in un incontro pubblico con i giornalisti: «La carica vitalizia è tradizionale per la Compagnia di Gesù. Il nostro è l’unico ordine religioso che mantiene questa regola e sembra che la Santa Sede abbia il desiderio che continui così. Accettando le dimissioni di padre Kolvenbach da parte di Benedetto XVI ne ha facilitato il ritiro e tutto ciò rende anche per me più facile un giorno la prospettiva di ritirarmi dal mio incarico. Ci sono molte ragioni per le quali un superiore può arrivare a questa scelta».
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: