martedì 18 febbraio 2014
Il segretario generale a Famiglia cristiana: piena adesione alle indicazioni di Benedetto XVI e Francesco. Salvaguardia delle vittime.
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Le nostre linee guida che sono state proposte e che, dopo la recognitio della Congregazione per la dottrina della fede saranno messe a disposizione di tutti, sono molto chiare e molto rigide", occorre "salvaguardare assolutamente le vittime". Così monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, Conferenza episcopale italiana, in una intervista su Famiglia Cristiana risponde sulla questione pedofilia. Alla domanda se si sente "scorticato" su questo versante, il vescovo di Cassano allo Jonio precisa: "Per niente".  "Al di là delle precomprensioni e dei pregiudizi - aggiunge - è chiaro che l'atteggiamento della Chiesa in toto e dei singoli vescovi italiani è di piena adesione alle indicazioni che prima Benedetto XVI e adesso papa Francesco stanno dando. E cioè che bisogna salvaguardare assolutamente le vittime. Ma bisogna avere attenzione anche per gli autori dei reati". Monsignor Galantino sottolinea inoltre che il vescovo "non è un pubblico ministero e non è un giudice. È però chiamato - aggiunge - a prendersi cura e della vittima e del sacerdote. Non dimentichiamo che, in molti casi, i giudici, non la Chiesa o i vescovi, hanno dichiarato inconsistenti quelle accuse. Dunque ci vuole la massima vigilanza. Bisogna far emergere la verità, ma non tutto può esaurirsi con una denuncia, bisogna fare di più. E bisogna dare atto che la Chiesa si sta muovendo in modo molto netto su questo fenomeno. È deprecabile che, per esempio, si mandi in onda già per la seconda, terza volta uno stesso servizio su un sacerdote italiano coinvolto nello scandalo. Peccato però che non si dica che quel sacerdote è da anni sospeso a divinis".
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