martedì 7 giugno 2016
Alla Città Vecchia l’avvio del ministero: insieme nella fedeltà al proprio ruolo e nella ricerca sincera di cio che è bene. Oggi al Santo Sepolcro.
Fra' Patton a Gerusalemme
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«Mi rendo conto di essere un novizio in questa realtà. E mi rendo conto anche della complessità e della delicatezza del compito che mi viene chiesto di svolgere. Sento, però, una profonda fiducia, perché credo fermamente che sia il Signore il nostro custode. Colui che ha in mano tanto le nostre piccole vite come le sorti del mondo e della storia ». Con queste parole, pronunciate nella chiesa di San Salvatore - la casa dei francescani nella Città Vecchia di Gerusalemme -, il nuovo custode fra’ Francesco Patton ha cominciato ieri ufficialmente il suo ministero in Terra Santa. Il primo atto si è svolto nel primo pomeriggio alla Porta di Jaffa, uno dei luoghi più significativi della Città Santa: ad attendere fra’ Patton, insieme al nunzio Giuseppe Lazzarotto e alla delegazione del Patriarcato latino, era- no presenti anche le rappresentanze delle altre confessioni cristiane e delle istituzioni civili della città. Da questo angolo di Gerusalemme dominato dalla Torre di Davide - al canto dell’inno Lauda Ierusalem Domino - i frati della Custodia insieme al loro nuovo custode si sono poi recati a San Salvatore, attraversando i vicoli stretti del quartiere cristiano di Gerusalemme. Al convento Patton ha trovato ad attenderlo il suo predecessore, padre Pierbattista Pizzaballa. Solenne il rito che - dopo la lettura del decreto e la consegna del sigillo - ha visto il nuovo responsabile della provincia francescana della Terra Santa compiere la sua professione di fede davanti a tutti i frati. Nel breve indirizzo di saluto - pronunciato in parte in inglese in parte in italiano - fra’ Patton ha ricordato le parole di san Francesco secondo cui l’autorità «è il servizio di lavare i piedi ai fratelli». Caloroso il ringraziamento a Pizzaballa per il suo servizio «svolto con zelo, competenza e senza risparmio di energie e alla cui esperienza – ha aggiunto – avrò modo di attingere ». Nel rivolgersi ai rappresentanti delle autorità civili e alle altre istituzioni di Gerusalemme presenti al suo ingresso il religioso di origine trentina ha promesso «piena collaborazione. Sono sicuro – ha commentato – che continueremo a collaborare insieme, ciascuno nella fedeltà al proprio ruolo e nella sincera ricerca di ciò che è bene per questa terra e i suoi abitanti». Dopo il primo di ieri altri ingressi attendono il nuovo custode di Terra Santa nelle prossime ore. Già oggi pomeriggio fra’ Patton si recherà alla basilica del Santo Sepolcro, dove è il rappresentante delle Chiese di rito latino nella complessa giurisdizione plasmata dalla lunga storia di questo luogo. Recandosi nell’edicola della Resurrezione avrà anche modo di vedere il cantiere dei lavori di restauro, iniziati nelle scorse settimane. Domani, invece, sarà la volta dell’ingresso al Cenacolo, luogo molto importante per la storia dei francescani a Gerusalemme: in origine, infatti, era quella la sede della Custodia. Giovedì, infine, il solenne ingresso alla Basilica della Natività a Betlemme, che sarà anche la prima occasione di incontro con la realtà palestinese. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il nuovo custode di Terra Santa, Francesco Patton
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