sabato 15 settembre 2012
​Basta con i proclami sulla fine della crisi. È l'invito di mons. Francesco Moraglia, Patriarca di Venezia, intervenuto al Festival della dottrina sociale della Chiesa, a Verona. Nel pomeriggio attesa il ministro Fornero. Domenica le conclusioni.
Fornero: l'articolo 18 non va più cambiato
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Basta con i proclami sulla fine della crisi. È l'invito di mons. Francesco Moraglia, patriarca di Venezia, intervenuto al Festival della dottrina sociale della Chiesa, in corso da venerdì a Verona. Moraglia invita a "lasciarci alle spalle le ripetute dichiarazioni d'intenti con cui, di volta in volta, siamo avvisati che "la prossima settimana sarà decisiva per la crisi in corso". "Tali proclami - afferma - risultano particolarmente difficili da riceversi sia perchè alle parole non seguono i fatti sia, soprattutto, quando provengono da chi - prima e durante la crisi - è stato in posizioni di responsabilità in ambito finanziario, economico e politico".Dopo aver osservato che, dopo la crisi, dovranno cambiare gli stili di vita, il patriarca pone la prospettiva dello sviluppo sostenibile con al centro la persona e la famiglia, non senza dimenticare "la responsabilità di chi a livello politico avrebbe dovuto garantire o favorire scelte etiche in rapporto al bene comune, al reddito equamente diviso, a uno sviluppo sostenibile e che, invece, ha abbassato la guardia o ha contribuito ad abbassarla".  E cosa dire - si chiede il patriarca - "di una società incapace di garantire il lavoro alle differenti fasce attive della popolazione e, ancora, di una politica che ha le soluzioni pronte ad ogni problema, quando è all'opposizione, ma, se è chiamata a governare, balbetta e va in confusione su ogni questione, anche dipiccola entità? Si pensi, soprattutto, ai frequenti proclami circa una distribuzione arbitraria e ingiusta della ricchezza e del reddito". Soffermandosi sulla questione dell'etica, il patriarca ha poi aggiunto che "sarebbe inaccettabile che la finanza, l'economia, il profitto - ossia quelle attività umane che si collegano al lavoro, uno dei beni essenziali nella vita delle persone, delle famiglie e della società - non avessero a che fare con l'etica". Per Moraglia non ci sono dubbi: "L'uomo viene sempre prima e va oltre la sfera economica, viene sempre prima e va oltre il profitto, viene sempre prima e va oltre il reddito, viene sempre prima e va oltre il Pil. L'uomo, insomma, mai può ridursi a realtà economica o tecnica (homo oeconomicus  o tecnocraticus)".Il patriarca di Venezia ha concluso osservando che "il lavoro va tutelato e sostenuto nelle differenti fasi che lo caratterizzano e tutti dobbiamo fare il possibile per sostenere quelle scelte che a vario livello (personale e sociale, privato e pubblico) sono decisive per una politica che ponga al centro il lavoro in tutte le suecomponenti partendo, sempre, dalle persone".

Nel corso della giornata, numerosi sono i convegni e i relatori: nel pomeriggio è atteso il ministro del Lavoro Elsa Fornero. Domenica la conclusione.

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