sabato 14 aprile 2012
​Nasce il sito Web per far conoscere l’immenso tesoro d’arte e devozione custodito da centinaia di santuari.
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​Si chiama italiavotiva.it ed è il nuovo sito Web dedicato alla pittura «per grazia ricevuta», che viene presentato oggi al Museo diocesano di Genova, presente il vescovo ausiliare monsignor Luigi Palletti. Contemporaneamente sarà presentata anche una brochure di 16 pagine e una guida alla lettura dei quadri votivi. L’iniziativa, partita dalla parrocchia genovese di San Giovanni Battista di Quarto, è stata realizzata grazie a uno studioso di ex voto, Giovanni Meriana, e a un gruppo di giovani informatici. Nelle intenzioni dei suoi ideatori, www.italiavotiva.it è un progetto per un museo virtuale aperto a chiunque voglia collaborare, sia agli appassionati del genere sia a chi abbia competenze sull’arte e la devozione popolare e voglia impegnarsi per far crescere il seme che è stato gettato a Genova.«La pittura votiva – spiega Meriana – è stata sempre trascurata tanto da restare fino a oggi sconosciuta in quanto relegata nel capitolo dell’antropologia e snobbata dagli storici dell’arte». «Contrariamente all’arte colta – spiega ancora l’ideatore del progetto – la pittura votiva rappresenta un genere che rappresenta la vita vera delle persone dei secoli passati come anche di oggi, perché nei quadri votivi c’è tutto il lavoro umano, dai contadini ai marinai, dai pescatori alle donne, che compaiono nei lavori domestici e nella cura dei malati, fino al paesaggio e allo spazio abitato». Si può dire che gli ex voto rappresentano «la storia dell’umanità in una delle sue espressioni più vere». L’ex voto – si legge sul sito – era strettamente collegato in antico al pellegrinaggio al santuario. Il devoto che aveva ricevuto la grazie appendeva la sua tavoletta sotto l’immagine della Vergine per rendere grazie, ma anche perché il fatto fosse esemplare per altri fedeli e incrementasse la devozione. Le tavolette votive sono così chiamate perché i pittori attivi nell’ambito dei santuari le realizzavano per ragioni di economia su scarti di legno recuperati presso i bancalari, e sono tra le forme più antiche di ex voto. La pittura votiva, molto spesso anonima e realizzata da artisti improvvisati attivi presso i luoghi di culto, si avvale di alcuni stilemi ricorrenti: la mancanza di prospettiva, l’uso di colori non mescolati, la presenza in alto dell’icona mariana venerata nel santuario, e sovente le lettere «V.F.G.A.» (Voto fatto grazia avuta) e «P.G.R.» (Per grazia ricevuta) che indicano la motivazione del dono. Tra i più antichi ex voto conosciuti in Liguria spicca quello del Ragozzeo, una placca d’argento datata 1574 e murata nella base dell’altare del santuario di Montallegro che raffigura un veliero. «Cerchiamo volontari in tutta Italia – afferma Meriana –, dalle Alpi alla Sicilia», dovunque vi sia antica e radicata devozione alla Vergine. «Il nostro – conclude – è un progetto aperto». Il sito è già attivo e le 500 schede presenti sono consultabili liberamente.
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