mercoledì 13 aprile 2016
Tre punti spesa, opere segno giubilari in risposta all'invito di Francesco. Voluti dal cardinale arcivescovo Bassetti si propongono come «bussole» per chi è in difficoltà economica Giulietti: la logica è quella della fraternità.
«Empori solidali»: la carità concreta trova casa a Perugia
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Durante la veglia dello speciale Giubileo della Divina Misericordia, lo scorso 2 aprile, papa Francesco aveva invitato a realizzare un’opera in ogni diocesi del mondo come “lascito” dell’Anno Santo straordinario. Nella Chiesa di Perugia- Città della Pieve l’appello di Bergoglio si è già trasformato in realtà. Anzi, nel cuore dell’Umbria, saranno ben tre le opere- segno del Giubileo volute dal cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti. Si tratta di altrettanti Empori della solidarietà che vogliono essere “bussole” per chi è in difficoltà economica, a cominciare dalle famiglie.  Il secondo dei tre punti-spesa è stato inaugurato domenica scorsa dal vescovo ausiliare Paolo Giulietti che ha definito le tre strutture come «il tentativo della Chiesa di porsi non nella logica del dottore della legge, ma di risposta ai bisogni secondo la logica di fraternità. Perché qui la gente viene accolta come l’amico che arriva a casa nostra». Il primo punto di distribuzione è stato aperto lo scorso marzo e si trova nella zona industriale di San Sisto del capoluogo umbro. Già nel nome c’è un richiamo all’Anno Santo: infatti si chiama Emporio “Divina Misericordia” e si presenta come un grande “supermercato” grazie alla sua struttura- capannone che si integra con il contesto industriale circostante.  A questo si aggiunge l’Em- porio ospitato all’interno del Villaggio della carità nel cuore di Perugia. Nel primo anno e mezzo di attività, è stato frequentato da 1.589 persone e ha distribuito 177 tonnellate di prodotti di prima necessità sia alimentari sia per l’igiene, di cui 23 tonnellate provenienti dal recupero delle eccedenze alimentari. «Gli Empori Caritas – spiega Giulietti – aiutano anche nell’azione di contrasto allo spreco del cibo. Con l’aiuto di aziende e di persone di buona volontà si possono recuperare gli alimenti che non usiamo e distribuirli a chi è ne privo attraverso la nostra rete di sportelli. Si tratta di una una sfida non solo ecclesiale. Essere più attenti agli altri significa costruire una società solidale che è nel progetto di Dio. Così gli Empori diventano luoghi di educazione alla carità di tutto il corpo sociale ». Attualmente le famiglie in difficoltà che usufruiscono del servizio dei due “grandi magazzini” solidali sono circa 400 ma, nel periodo di massima affluenza, possono raggiungere anche quota 800. L’ultimo nato è l’Emporio “Betlemme” che vuole essere come una «piccola bottega di paese» e soddisferà i bisogni primari di 80 famiglie dell’unità pastorale di Marsciano, Schiavo e Migliano. Il “negozio” è ospitato nel complesso parrocchiale Sant’Orsola a Schiavo, nel comune di Marsciano. Al piano terra si trovano i locali della distribuzione di oltre 70 tipi di prodotti alimentari, per l’igiene intima e per la casa. Al piano superiore ci sono il Centro di ascolto e di accoglienza, l’ufficio per la consegna delle card di accesso all’Emporio (con i punti a scalare assegnati in base alle necessità del nucleo familiare), una grande sala per il catechismo o le attività socio-aggregative e l’appartamentino del custode. In tutto la struttura occupa oltre trecento metri quadrati. Nei prossimi mesi sarà tagliato il nastro anche dell’ultimo Emporio progettato dalla parrocchia di Ponte San Giovanni, alla periferia di Perugia, che è in fase di allestimento.
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