martedì 21 aprile 2020
Dal riavvio delle Messe col popolo alla riapertura degli oratori, sino all'azione caritativa: la Chiesa ambrosiana invita a proporre via mail idee e buone prassi. Da condividere poi con la Prefettura
Cinisello Balsamo (Milano): Messa di Pasqua all'ospedale Bassini

Cinisello Balsamo (Milano): Messa di Pasqua all'ospedale Bassini - Fotogramma

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L'arcidiocesi di Milano guarda alla fase 2. E lo fa assieme alle comunità cristiane e ai fedeli del grande territorio ambrosiano – così duramente, dolorosamente provato dall'emergenza Covid-19 – invitando tutti a proporre e condividere per posta elettronica idee, esperienze e buone prassi utili a riprendere e rinnovare il cammino della vita ecclesiale nei vari campi – dalla liturgia alla catechesi, dagli oratori all'ambito caritativo e così via.
Una vera e propria consultazione per non lasciare l'ultima parola al virus, all'impotenza, all'isolamento. Sempre nel segno dell'assunzione di responsabilità verso il bene comune e in dialogo costante con le istituzioni e la società civile, come la Chiesa ha dimostrato fin dall'inizio dell'emergenza sanitaria innescata dalla diffusione del Covid-19 – ad esempio con la sofferta decisione di tenere aperti i luoghi di culto per la preghiera personale, sospendendo ogni celebrazione con concorso di popolo.

UN'OCCASIONE PER LA CORRESPONSABILITÀ
La sfida, ora, è guardare avanti. Non farsi schiacciare dall'emergenza. Aprire la via al futuro coniugando creatività e realismo, intraprendenza e senso di responsabilità. Soprattutto: guardare insieme e camminare insieme, per rilanciare e rinnovare la missione della Chiesa in questo tempo, nuovo, di prova e d'angoscia. E non con decisioni calate dall'alto.
«Ho bisogno di tutti» disse monsignor Mario Delpini il giorno della sua nomina ad arcivescovo di Milano, il 7 luglio 2017, chiamando preti, consacrati e laici a dare «sostegno sinodale» al loro nuovo pastore. «E del resto la nostra Chiesa deve rivelare in modo sempre più evidente i tratti di sinodalità e corresponsabilità che il Concilio Vaticano II ha delineato», aggiunse il presule. Ebbene: la «situazione» dell'emergenza Covid-19 e della cosiddetta «Fase 2» possono essere l'«occasione» – per dirla con il titolo dell'ultima lettera pastorale di Delpini La situazione è occasione – per rilanciare e approfondire la via della corresponsabilità. Dentro la Chiesa. E nel cammino della «città dell'uomo».

DA COMUNITÀ E FEDELI, IDEE E BUONE PRASSI
Ecco, dunque, il lancio da parte della Chiesa ambrosiana di questa consultazione «per affrontare insieme ai fedeli la Fase 2 dell’emergenza sanitaria causata della diffusione del Covid 19 – annuncia un comunicato diffuso oggi –. La lotta alla pandemia sta richiedendo a tutti la scrupolosa osservanza delle indicazioni governative emanate per arginare il contagio. Dal canto suo la Chiesa ambrosiana, in accordo con la Conferenza episcopale italiana e in costante collegamento con le altre diocesi lombarde, intende collaborare responsabilmente con le autorità governative e le istituzioni civili, dando il proprio contributo allo sforzo d’immaginazione necessario ad affrontare anche la prossima fase di transizione».
A tal fine la diocesi di Milano invita le comunità cristiane e i fedeli «ad avanzare idee e buone prassi su diversi ambiti ecclesiali: dal riavvio delle celebrazioni con il popolo alla riapertura degli oratori, sino all’azione caritativa nelle sue molteplici espressioni. Le proposte potranno essere presentate alla mail fase2@diocesi.milano.it. I suggerimenti raccolti – aggiunge il comunicato – saranno condivisi con la Prefettura di Milano su un tavolo convocato appositamente su questi temi. I risultati di questo lavoro saranno poi trasmessi alla Conferenza episcopale italiana per un’interlocuzione con il Governo nazionale».
«Poiché immaginiamo che questa nuova fase durerà a lungo – afferma il moderator Curiae monsignor Bruno Marinoni – desideriamo avviare un dialogo costante con le comunità cristiane e tutto il popolo di Dio che aiutino l’Arcidiocesi ad accompagnare la Chiesa ambrosiana nell’interpretare questo momento molto particolare con indicazioni pastorali condivise».

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