giovedì 30 aprile 2015
​“La causa dell’unità non è un impegno opzionale”. Il Papa ricevendo i membri della Commissione internazionale anglicana-cattolica. Francesco ha inoltre sottolineato che il sangue dei nuovi martiri deve unire i cristiani “al di là di ogni divisione”.
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​“La causa dell’unità non è un impegno opzionale”. E’ quanto affermato da Papa Francesco ricevendo i membri della Commissione internazionale anglicana-cattolica, riuniti per una nuova sessione di lavoro. Il Pontefice ha inoltre sottolineato che il sangue dei nuovi martiri deve unire i cristiani “al di là di ogni divisione”. Infine, l’esortazione a non scoraggiarsi dinnanzi alle difficoltà nel ricercare l’unità, confidando sempre nella potenza dello Spirito Santo. “Oggi il mondo ha urgentemente bisogno della testimonianza comune e gioiosa, dei cristiani, dalla difesa della vita” alla “promozione della pace e della giustizia”. Lo sottolinea con forza Papa Francesco che, incontrando i membri della Commissione internazionale anglicana-cattolica, ha elogiato l’impegno a “superare gli ostacoli che si frappongono alla piena comunione”.L’ecumenismo non è un impegno opzionale nella vita delle ChieseTra breve, ha osservato il Papa, saranno pubblicate “cinque dichiarazioni comuni prodotte finora nella seconda fase del dialogo anglicano-cattolico”, un traguardo che “ci ricorda che le relazioni ecumeniche ed il dialogo non sono elementi secondari della vita delle Chiese”:“La causa dell’unità non è un impegno opzionale e le divergenze che ci dividono non devono essere accettate come inevitabili. Alcuni vorrebbero che, dopo cinquant’anni, ci fossero risultati maggiori quanto all’unità. Nonostante le difficoltà, non possiamo lasciarci prendere dallo sconforto, ma dobbiamo confidare ancora di più nella potenza dello Spirito Santo, che può sanarci e riconciliarci e fare ciò che umanamente sembra impossibile”.La testimonianza dei nuovi martiri più forte di ogni divisioneFrancesco ha, quindi, sottolineato che “esiste un legame forte che già ci unisce, al di là di ogni divisione: è la testimonianza dei cristiani, appartenenti a Chiese e tradizioni diverse, vittime di persecuzioni e violenze solo a causa della fede che professano” ed ha citato in particolare i martiri dell'Uganda "metà cattolici, metà anglicani":“Il sangue di questi martiri nutrirà una nuova era di impegno ecumenico, una nuova appassionata volontà di adempiere il testamento del Signore: che tutti siano una cosa sola (cfr Gv 17,21). La testimonianza di questi nostri fratelli e sorelle ci esorta ad essere ancora più coerenti con il Vangelo e a sforzarci di realizzare, con determinazione, ciò che il Signore vuole per la sua Chiesa”.Il Papa ha concluso il suo intervento invocando “i doni dello Spirito Santo, per essere in grado di rispondere coraggiosamente ai ‘segni dei tempi’, che chiamano tutti i cristiani all’unità e alla testimonianza comune”.
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