martedì 2 febbraio 2016
Si è aperta la fase diocesana della causa di beatificazione di don Enrico Videsott, morto nel 1999 a 87 anni in val Badia. Il vescovo Muser: «Nel suo caso vale l’affermazione di Giovanni XXIII che diceva: “Si può diventare santi con il pastorale vescovile in mano, ma anche con la scopa da cucina in mano”».
Don Videsott, il prete con spigoli e angoli
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La Chiesa altoatesina spera che un suo semplice parroco di montagna venga proclamato beato: a Bolzano si è aperta la fase diocesana della causa di beatificazione di don Enrico Videsott, morto nel 1999 a 87 anni in val Badia a La Valle dove era stato apprezzato come pastore esemplare, “premuroso e amorevole” per oltre 35 anni.

(Il vescovo Muser con un ritratto di don Videsott)
Il vescovo di Bolzano–Bressanone monsignor Ivo Muser ha sottolineato nella celebrazione tenutasi oggi presso il Centro pastorale che la sua fama di santità si è diffusa sia per l’attenzione ai bisogni della gente povera sia per la forza della preghiera e la persistente adorazione eucaristica. Nel suo caso, ha detto Muser, vale l’affermazione di Giovanni XXIII che diceva: “Si può diventare santi con il pastorale vescovile in mano, ma anche con la scopa da cucina in mano”.
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