sabato 31 luglio 2010
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Oggi cominciamo a camminare. Verso Santiago di Compostela. Sulle tracce, le strade, i sentieri di San Giacomo. Come le migliaia di pellegrini-camminatori che ogni anno raggiungono a piedi la città galiziana dove è sepolto l’apostolo. Zaino in spalla, passo dopo passo, cammineremo insieme a loro. Compagni di viaggio, in questa bellissima esperienza di vita e di fede, sono i giovani di Pistoia. Siamo infatti "aggregati" (invitati dall’Associazione Greenaccord), al pellegrinaggio organizzato dal Servizio diocesano per la Pastorale giovanile della diocesi, guidato dall’inesauribile don Simone Amidei. Pellegrino come gli altri 50 giovani (e qualche meno giovane...). Da due giorni viaggiamo in pullman con loro, pregando, cantando, scherzando, scambiando storie e esperienze. Prima 1.200 chilometri da Pistoia a Lourdes dove il cammino ha avuto un toccante preludio. Sotto una fitta pioggia abbiamo partecipato alla processione "aux flambeaux", assieme a migliaia di malati, disabili, volontari e pellegrini. Cammino di preghiera e di forti emozioni, stringendo il rosario tra le mani, nella mente il pensiero per chi soffre. Momento per rafforzare la propria fede nel Signore e nella sua "mamma" celeste. Una ricarica per affrontare meglio il cammino che da oggi ci attende per sei giorni e circa 150 chilometri. Da La Portela de Valcarce, punto della nostra partenza, fino a Santiago. Oggi ci attende O’Cebreiro, dieci chilometri di sentieri di montagna, tutta salita. Lo "spauracchio" per tanti camminatori, ma anche la prova della nostra decisione. Camminare per noi, ma anche per chi non potrà mai farlo. Il pellegrinaggio, scrive il vescovo di Pistoia, monsignor Mansueto Bianchi, nel bel libretto consegnato ai pellegrini «è un simbolo che prima che parlare a te, parla in te, ti intriga, ti evoca, ti spinge più che a dire, a dirti, ad implicarti, a metterti in gioco». Camminare per ritrovare se stessi, per dialogare col Signore, per incontrare tanti "altri" e condividere con loro la fatica, il fango, il sole, la pioggia, un sorso d’acqua, una preghiera, una risata. Il "camino" è anche questo e tanto altro. Da oggi lo vivremo direttamente e proveremo a raccontarvelo, giorno per giorno. "Ultreya", "avanti", come si salutano i pellegrini di Santiago.   
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