sabato 5 maggio 2018
Sono 31 i membri dell’Opus Dei che oggi hanno ricevuto l’ordinazione sacerdotale: tra loro anche un italiano, un farmacista spagnolo, un medico ex rugbista. Ecco le storie dei nuovi sacerdoti
Opus Dei, ordinati 31 nuovi preti: ecco chi sono
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Sono 31 i membri dell’Opus Dei che hanno ricevuto l’ordinazione sacerdotale a Roma nel corso di una Messa nella basilica di Sant’Eugenio alle 10. Vescovo consacrante è stato il cardinale Robert Sarah, prefetto della Congregazione per il Culto divino, presente il prelato dell’Opera monsignor Fernando Ocáriz. Quindici i Paesi di provenienza dei sacerdoti: Spagna, Argentina, Filippine, Uruguay, Slovacchia, Uganda, Nigeria, Costa d’Avorio, Francia, Olanda, Brasile, Colombia, Kenya, Venezuela.

Tra loro l'italiano: don Michele Crosa di Vergagni

Dall’Italia arriva Michele Crosa di Vergagni, 37 anni di Bogliasco, a un passo da Genova, terzo di cinque figli. Cognome da nobili («ma un po’ decaduti...», sorride), acquisito due secoli fa dalla famiglia di commercianti genovesi, laurea in Scienze della comunicazione allo Iulm di Milano con tesi triennale su Oliviero Toscani e magistrale sui neoconservatori americani, don Michele ha lasciato la vocazione alla pubblicità per quella sacerdotale, passando per un incontro che ha trasformato la sua vita: «Dopo il primo anno di università – ci racconta – cercavo un’esperienza di volontariato estivo per non fare le solite vacanze. Mi suggerirono un gruppo di studenti in partenza per il Nicaragua e che frequentavano un centro giovanile legato all’Opus Dei. Nell’amicizia con quei ragazzi capaci di divertirsi insieme ma anche di ascoltare e ricchi di vita interiore ho capito che quella via cristiana faceva per me». Michele è uno che va al sodo: sceglie il celibato apostolico, e nel 2009 eccolo già a Roma a studiare teologia. Appassionato di calcio e di politica, lettore di Guareschi e Steinbeck, Teresina di Lisieux e Alfonso Maria de’ Liguori, apprezza gli articoli domenicali di Luigino Bruni per Avvenire. Ad attenderlo ora c’è l’accompagnamento spirituale di liceali e universitari a Milano. «Ringrazio il Signore per avermi fatto trovare sempre sul cammino persone esemplari – dice –, vorrei saper dare ascolto e affetto a tanti che lo cercano, coltivando il silenzio e facendolo amare a tanti».

L'argentino, medico ed ex rugbista è tra i nuovi sacerdoti dell'Opus Dei

Uno dei nuovi sacerdoti c'è anche è l'argentino Augustín Silberberg, 44 anni, nato a Cordoba. Figlio di medici e laureato in medicina, ha lavorato come specialista di medicina interna in vari ospedali, finché non ha intrapreso gli studi di teologia. Per 10 anni ha giocato regolarmente in tornei di rugby. "Dio è stato molto buon con me. Avere avuto la possibilità di esercitare la medicina mi aiuta a capire meglio il significato profondo di questo nuovo servizio per gli altri".

Tra le persone provenienti dall'Asia c'è il filippino Alfred Cruz, 31 anni, ex alunno dei padri Maristi e dell'Università delle Filippine. Prima di iniziare i suoi studi in preparazione al sacerdozio, ha lavorato come architetto in uno studio chiamato "Asian Architects", e ha diretto le attività sociali del Centro di Studi Kapuluan a Quezon City, portate avanti da studenti universitari: attenzione ai poveri e ai malati, catechesi per i bambini svantaggiati, campi di lavoro, e altro.
Uno dei sei nuovi sacerdoti africani è il nigeriano Elobuike Anthony Asogwa, nato a Enugu nel 1986. Ha studiato ingegneria elettrica nel suo paese e successivamente si è trasferito in Europa per studiare filosofia e teologia. Il suo nome, "Elobuike", significa letteralmente "la forza del consiglio". Sarà per questo motivo - afferma - che "apprezzo molto il consiglio e capisco che parte del lavoro del sacerdote è servire gli altri confortando, accompagnando, consigliando". È il secondo sacerdote nella sua famiglia: "Ho un fratello che è sacerdote diocesano. Ci aiuteremo a vicenda, sostenendoci con la preghiera. In breve saremo anche fratelli di sacerdozio".

Tra i nuovi preti anche lo spagnolo farmacista che aveva fondato l'associazione spagnola di farmacia sociale

Tra gli altri europei c'è il farmacista andaluso Francisco Javier Fernández Centeno, che ha lasciato il camice bianco che usava nella sua farmacia sivigliana per studiare teologia a Roma. Grande appassionato di ornitologia ("a casa abbiamo tenuto piccioni, canarini, gufi, falchi, tortore e altre specie") ha frequentato il liceo presso la scuola pubblica San Fulgencio de Écija e, dopo gli studi universitari, ha lavorato 20 anni in una farmacia ed è stato tra i soci fondatori dell'Associazione spagnola di farmacia sociale.


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