giovedì 21 febbraio 2013
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​Un'equipe di 40 persone al lavoro da giorni per realizzare la “fotocopia” dei precedenti conclavi nella Cappella Sistina, dove tutto dovrà restare immutabile come da secoli. In attesa di una data certa, il nuovo conclave prende forma tra le mura pontificie: la “floreria” è al lavoro affinchè nel luogo dell'elezione del nuovo papa «si riproduca nei minimi particolari la tradizione», anche riutilizzando alcuni suppellettili delle votazioni di Benedetto XVI nel 2005. La squadra è coordinata dall'ingegner Paolo Sagretti, floriere pontificio, un ruolo che tra gli incarichi di fiducia prevede quello di coordinare la preparazione logistica delle udienze, delle cerimonie pontificie e l'arredamento del conclave. «In attesa della data del conclave, viviamo alla giornata - spiega Sagretti - in ogni caso sarà molto più semplice rispetto al passato, come quando nel '78 i vecchi dipendenti della floreria hanno dovuto preparare due conclavi in due mesi».Nessun particolare sarà lasciato al caso, tanto che nei laboratori della floreria si sono serviti delle documentazioni fotografiche affinchè tutto sia riprodotto esattamente allo stesso modo dei precedenti conclavi. L'unica diversità rispetto alla tradizione sono «i candelotti che saranno accesi nelle stufe per le fumate nere e quella bianca: sostituiscono gli utilizzi naturali di una volta», sottolinea Sagretti.Nella cappella Sistina ci saranno quindi 117 sedie di ciliegio e dodici tavoli di legno grezzo coperti da un panno beige e satin bordeaux: sei sul lato destro e sei sul sinistro, disposti su due file di diverso livello. Su un altro tavolo davanti all'altare ci sarà l'urna di legno grezzo e in un altro punto un tavolino con il Vangelo. I cardinali non cammineranno sul pavimento, ma su una struttura piana in legno coperta da unpanno beige, alta 50-60 centimetri da terra ed in linea con il secondo gradino dell'altare. Alcuni suppellettili «erano già stati utilizzati per il precedente conclave, altri no ma erano stati già prodotti e messi da parte». Tutto legno lavorato dalla falegnameria e dal laboratorio di doratura della floreria, che arriva soprattutto dalle ditte del nord-Italia.Pronto anche il sacchetto in velluto per ritirare le schede e i segnaposti con i nomi dei cardinali, che saranno dotati di penna, cartellina rossa d'appoggio e una scheda per scrutinio. «Ciò che rappresenta ovviamente ancora un'incognita è lo stemma papale - aggiunge Sagretti -. Di sicuro lo stemma non sarà presente sullo strato steso al balcone durante l'affaccio del papa neoeletto, ma sarà pronto tra un mese, quando lo vedremo ovunque».  E nella Cappella Sistina, aldilà del muro alle spalle delle votazioni ci sono già due stufe collegate, nelle quali una volta accese verranno inseriti le schede e i candelotti per le fumate, in attesa di quella bianca. Cartucce invece di pece e fieno. È così che avverrà il secolare annuncio del papa del futuro.
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