mercoledì 22 novembre 2017
Cantieri aperti per San Massimiliano Kolbe, a Modica, e per la nuova chiesa di Frigintini (Modica). Altre due sono state da poco benedette a Porto Palo e a Donnalucata.
Monsignor Staglianò visita i cantieri della nuova chiesa

Monsignor Staglianò visita i cantieri della nuova chiesa

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La costruzione di una chiesa è sicuramente un evento ecclesiale di grande importanza, poiché simboleggia l’edificazione della stessa comunità cristiana che celebra i divini misteri e pregusta le realtà celesti. Oltre a ciò, realizzare una nuova chiesa nell’estremo sud della Sicilia significa creare identità sociale, promuovere attività di socializzazione, di educazione e di vita comunitaria - e ovviamente spirituale - in Cristo.

La diocesi di Noto, oltre alla ristrutturazione di numerosissimi siti antichi e del secolo scorso - e tra questi ultimi, la chiesa dell’Ecce Homo al Pantheon di Noto, inaugurata con la benedizione del nuovo altare lo scorso 4 novembre - negli ultimi anni ha visto sorgere ex-novo due chiese, con annessi locali per gli organi parrocchiali.

Si tratta della chiesa dedicata a Santa Maria Eleusa - con annesso il centro studi “Rosmini” - siti in Portopalo di Capo Passero e la chiesa di San Giorgio - anch’essa con complesso oratoriale - in Donnalucata (Scicli), entrambi costruiti durante l’episcopato di monsignor Staglianò. Tali edifici per il culto sono stati concepiti, costruiti ed inaugurati in tempi abbastanza brevi, grazie anche all’apporto della Conferenza Episcopale Italiana.

Attualmente la diocesi di Noto ha anche due cantieri aperti: San Massimiliano Kolbe, in Modica, e una nuova chiesa per Frigintini (Modica). Il vescovo di Noto, monsignor Antonio Staglianò segue da vicino la realizzazione di queste grandi opere, recandosi spesso a visionare i lavori, alla presenza dei direttori tecnici e dei responsabili di cantiere della ditta Appaltitalia srl. Non c’è dubbio inoltre, che questi lavori rappresentano un’occasione per creare lavoro e garantire così il sostentamento di molte famiglie in un
profondo sud martoriato dalla crisi economica.

Molto felice monsignor Staglianò: “La costruzione del Tempio sacro è un momento significativo dell’identità cristiana di una comunità. La sua bellezza estetica tuttavia è solo esteriorità ed è segno di un contenuto più profondo e mistico: la comunione in Gesù, nella forza dello Spirito santo che rende i cristiani, uniti nella preghiera e nelle opere di carità, vero tempio di Dio, dove Dio-agape abita realmente e salva la vita di ogni persona col suo amore”.

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