sabato 2 giugno 2018
Il racconto del parroco di Sotto il Monte. Domani, nel 55° anniversario della morte di Roncalli, Messa con tutti i vescovi lombardi
L’urna con san Giovanni XXIII nel Santuario di Sotto il Monte (Frau)

L’urna con san Giovanni XXIII nel Santuario di Sotto il Monte (Frau)

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C’è il bambino della scuola materna parrocchiale che ogni mattina vuole passare «a salutare il Papa». C’è anche il sacrestano con molti anni sulle spalle che parla di Giovanni XXIII come di una persona viva. Ci sono migliaia di fedeli che ogni giorno passano accanto all’urna con le reliquie del Papa Buono in un «continuo colloquio come si fa con una persona cara, di famiglia». Sono davvero giorni straordinari e intensi quelli che sta vivendo Sotto il Monte, il paese natale di Angelo Giuseppe Roncalli che nell’ottobre 1958 divenne Papa con il nome di Giovanni XXIII. Testimone di queste giornate è monsignor Claudio Dolcini, da sette anni parroco della comunità di Sotto il Monte, che ospiterà l’urna con le reliquie fino a domenica 10 giugno.

«A colpirmi – racconta – è lo stupore e la gioia dei 2.800 volontari coinvolti in questa peregrinatio. Un entusiasmo che ha portato moltissimi di loro a dare la disponibilità anche per la seconda settimane di permanenza dell’urna in Santuario. A loro volta questi volontari sono colpiti dal clima nel quale il tutto si sta svolgendo: dalla compostezza dei fedeli, dall’afflusso ordinato, dallo 'spettacolo' offerto dalle migliaia di persone che passano in questi giorni in paese».

Ma monsignor Dolcini non nasconde anche la sua sorpresa nel vedere come «la presenza di Giovanni XXIII tra di noi stia smuovendo anche parrocchiani e fedeli che poco si vedono in chiesa. Eppure mostrano grande partecipazione all’evento. Vengono in Santuario, si avvicinano al Papa santo e gli affidano le loro attese, le loro preoccupazioni, le loro speranza». Per il parroco di Sotto il Monte è «il segno visibile di una grande attesa: c’è sete di qualcuno che dia loro speranza, che mostri che c’è bisogno di bene. Insomma una Chiesa che sia vicina alla gente, come chiede lo stesso papa Francesco.

E questa capacità viene rico- nosciuta a san Giovanni XXIII. Questa peregrinatio sta assumendo i toni di una missione popolare non solo per la nostra parrocchia, ma per la diocesi». E non appare strana questa modalità di vivere l’incontro con papa Roncalli, perché, spiega ancora il parroco monsignor Dolcini, «avviene come quando si va al cimitero a visitare la tomba di un proprio caro. Ci si ferma, si parla con lui. Si vive quell’incontro in una dimensione familiare. E papa Giovanni ha sempre ispirato, anche in vita, questa dimensione familiare. Non sorprende dunque che anche in questa occasione avvenga un vero e proprio dialogo tra 'viventi', come con uno di famiglia».

Giorni straordinari, nei quali si innesta anche una data tutta particolare: l’anniversario della morte di papa Giovanni XXIII, il 3 giugno 1963. E quest’anno il 55° anniversario vedrà le sue spoglie a Sotto il Monte, dove alle 16 di domani vi sarà una concelebrazione di tutti i vescovi della Lombardia presieduta dall’arcivescovo di Milano Mario Delpini. «Sarà l’anniversario della sua morte – commenta monsignor Dolcini –, ma per le migliaia di fedeli attesi sarà la celebrazione della sua gloria, della sua santità, di un uomo che ha saputo cambiare la storia ».

Insomma un evento unico che si inserisce in un periodo altrettanto unico per la storia di questo paesino della bergamasca, che a dire il vero sin dal 1963 è diventato progressivamente un Santuario a cielo aperto. «Tutti i giorni salgono in questi luoghi, che hanno dato i natali a papa Giovanni, fedeli e devoti. A loro – spiega monsignor Dolcini – affianchiamo degli 'accompagnatori spirituali' perché possano vivere al meglio questa visita a Sotto il Monte, comprendendo il legame di papa Giovanni con questa terra e la sua opera». Un servizio apprezzato. In questi giorni, però, al centro c’è l’incontro con lui: Giovanni XXIII, il Papa santo. Fino al 10 giugno.

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