giovedì 26 marzo 2020
Una comunità di religiose coinvolge ogni giorno tutto il quartiere nella preghiera mariana e nell'invocazione dell'arcivescovo per la fine della pandemia. In diretta via social
Le suore di Palermo pregano con la gente del quartiere sul tetto della comunità

Le suore di Palermo pregano con la gente del quartiere sul tetto della comunità

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«Quando sono debole è allora che sono forte». Sembra quanto mai attuale l’affermazione di san Paolo riportata nella lettera ai Corinzi, in questo particolare momento di grave crisi dovuta al coronavirus. In diocesi di Palermo diversi presbiteri, diaconi e teologi, utilizzano i social assicurano un conforto spirituale e fanno giungere la Parola di Dio nelle case. Specialmente nel pomeriggio e nelle ore serali viene trasmessa la Messa, la lectio divina, momenti di preghiera, durante l’ultima settimana la Novena di San Giuseppe e il venerdì la via Crucis. Anche l’arcivescovo Corrado Lorefice ha fatto largo uso dei social. La domenica diffonde la Messa e il venerdì detta la Via Crucis.

Ma c’è chi spinge la sua creatività anche oltre. Da quando è stata dichiarata la pandemia, ogni giorno alle 12 in punto le suore Ancelle missionarie di Cristo Re, la congregazione religiosa missionaria fondata dalla Serva di Dio, Maria Dolores di Majo, recitano l’Angelus, la preghiera composta dall’arcivescovo, per questa circostanza e intonano anche alcuni canti, tutto diffuso con tre potenti altoparlanti dal tetto della comunità. «Non potevamo fare altrimenti in questo momento – dichiara la più intraprendente delle consorelle, suor Letizia –, fin dal primo giorno le stesse persone che ci seguono ci ringraziano e ci chiedono di pregare di più». E le suore non se lo sono fatto ripetere: ora il venerdì pomeriggio pregano infatti con la Via Crucis, diffusa come l’Angelus anche attraverso i social con picchi d’ascolto e di contatti. «Ci seguono da ogni regione e anche da fuori Italia – aggiunge suor Letizia – ma la sensazione più bella è quella della gioia che arriva dai balconi dei palazzi del quartiere da dove si affacciano sempre più famiglie, che alla fine fanno sempre un applauso».

A Sciara intanto, grazie all’iniziativa dal parroco don Claudio, gli abitanti possono partecipare alla preghiera che viene organizzata in questi giorni. Il sacerdote per permettere a coloro che non sono familiari con i social ha riattivato le trombe elettriche in disuso da oltre dieci anni, che servono a fare sentire le campane, per diffondere in tutto il paese tutti i momenti di preghiera organizzati in parrocchia. Ogni giorno il parroco trasmette l’Angelus a mezzogiorno e il Rosario e la Messa nel pomeriggio, poi il mercoledì sera propone la lectio divina, il giovedì l’adorazione eucaristica e il venerdì la Via Crucis. «Fin da quando è iniziata la pandemia mandavo sul canale Facebook della parrocchia la Messa – racconta don Claudio – ma siccome siamo in un paese dove c’è una presenza maggioritaria di anziani questi venivano esclusi dalla preghiera comunitaria: allora ho pensato di contattare chi all’epoca aveva sistemato l’impianto, rimettendolo in funzione».

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