lunedì 6 marzo 2017
Ambasciatrici, imprenditrici, suore, sportive, attrici, medici, accademiche, dirigenti dello Stato. Sono 37 le donne membri della Consulta femminile.
Consiglio della cultura, ecco la Consulta delle donne: i nomi
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Ambasciatrici, imprenditrici, suore, sportive, attrici, medici, accademiche, dirigenti dello Stato. Sono 37 le donne, membri della Consulta femminile, organismo permanente all'interno del Pontificio Consiglio della Cultura. Consulta permanente che sarà presentata domani, martedì, in sala stampa vaticana, insieme al numero speciale di "Culture e fede", in occasione dell'8 marzo.

La nascita della Consulta risale alla primavera del 2014, quando il Pontificio Consiglio della Cultura, scelse di dedicare l'Assemblea plenaria dell'anno successivo (5-7 febbraio 2015) al tema "Le culture femminili" e chiese ad alcune donne di accompagnarne i lavori preparatori. Gli argomenti furono: tra uguaglianza e differenza, alla ricerca di un equilibrio; la generatività come codice simbolico; il corpo femminile tra cultura e biologia; le donne e la religione. La partecipazione alla Plenaria fu massiccia. I lavori furono conclusi in un'udienza con Papa Francesco. L'apprezzamento per i temi sollevati e per il metodo dialogante adottato per
condurre il lavoro fu tale che il cardinale Ravasi decise di attribuire un carattere di permanenza a tale presenza femminile. Ecco quindi la Consulta femminile che si riunisce formalmente tre volte l'anno e interviene con proposte sulle molteplici attività del Dicastero: l'intelligenza artificiale, le neuroscienze, lo sport, l'antropologia umana.

La Consulta non si riunisce per parlare di donne; porta, piuttosto, in un mondo maschile un singolare squarcio sulla società contemporanea, stimolando la riflessione degli uomini su temi universali. Tra i membri della Consulta femminile, la teologa iraniana Shahrazad Houshmand; Mariella Enoc, presidente del Cda del Bambin Gesù; la storica e giornalista Lucetta Scaraffia; Ida Del Grosso, direttore reggente della Casa Circondariale femminile di Rebibbia; Siria Fatucci, responsabile della Memoria della Shoah e Giornata della Cultura dell'Unione delle Comunità ebraiche italiane; Monica Jimenez, ambasciatrice del Cile a Tel Aviv; Consuelo Corradi, Pro-Rettore alla ricerca e ai rapporti internazionali dell'Università Lumsa di Roma; la scrittrice e psicoterapeuta Maria Rita Parsi; l'atleta Fiona May e l'attrice Nancy Brilli, le giornaliste Paola Pica, Yasemin Taksin (Turchia), Elisabetta Soglio, Roberta Gisotti, Caterina Doglio, Marta Cagnola, la presidente della Rai Monica Maggioni, l'imprenditrice Lavinia Biagiotti, il rettore dell'Antonianum suor Mary Melone, la resposabile per l'arte contemporanea dei Musei Vaticani Micol Forti, le diplomatiche Emma Madigan (Irlanda) e Monica Jimenez (Cile).

E ancora le docenti Donna Orsuto, Maria Bruna Romito, Renata Salvarani, Chiara Palazzini, Daniela Ropelato, Amelia Uelmen (Usa), Laura Bastianelli, suor Marcella Farina, l'economista Eva Gullo, le specialiste mediche Elena Giacchi e Marzia Salgarello, le operatrici e studiose Maria Giovanna Ruggieri, Giorgia Abeltino, Stefania Brancaccio, Giovanna Boda, la deputata Maria Chiara Gadda.

Per celebrare l'8 marzo, nel numero speciale della rivista "Culture e Fede", la Consulta interverrà su quattro temi.

1) Andare incontro ai giovani, al loro peculiare linguaggio, alla loro esperienza, forza e fragilità.

2) Superare le disparità di accesso al lavoro e di remunerazione, che ancora esistono persino nei paesi dove le ragazze hanno tassi di istruzione più elevati dei maschi.

3) Sostenere la presenza positiva delle donne nelle religioni.

4) Gettare un ponte verso le culture maschili.

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