lunedì 18 giugno 2012
Videomessaggio di Benedetto XVI alla grande Messa conclusiva del cinquantesimo Congresso eucaristico internazionale di Dublino. Forti le parole del Papa sul clero responsabile degli abusi contro i minori: le loro azioni spaventose, ha detto, hanno minato «la credibilità del messaggio della Chiesa». IL TESTO DEL MESSAGGIO
L'amore di Dio fa germogliare ogni seme di bene: L'ANGELUS
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“La liturgia postconciliare ha avvicinato di più i fedeli allo spirito della Messa, ma presenta “molte incomprensioni e irregolarità”. È una delle considerazioni di Benedetto XVI contenute nel videomessaggio ascoltato dalle migliaia di persone che hanno preso parte, ieri pomeriggio, alla grande Messa conclusiva del 50.mo Congresso eucaristico internazionale di Dublino. Forti le parole del Papa sul clero responsabile degli abusi contro i minori: le loro azioni spaventose, ha detto, hanno minato “la credibilità del messaggio della Chiesa”. Annunciata anche la sede del Congresso 2016: sarà la città di Cebu nelle Filippine.“Un mistero”. È disarmato, quasi, Benedetto XVI davanti all’orrore. Il Papa si rivolge da Roma a chi da una settimana ha approfondito la densità del Sacramento dell’Eucaristia e dal Pane di vita cerca forza e luce per sentire col cuore e toccare con mano che la Chiesa irlandese è davvero sulla via del rinnovamento. Eppure, Benedetto XVI non può tacere. “Siete eredi di una Chiesa che è stata una potente forza di bene nel mondo”, riconosce con il rispetto dovuto a quelle “generazioni di monaci, martiri e missionari” che – dice – hanno coniugato, in quella terra, Vangelo ed eroismo. E tuttavia qualcuno, afferma, ha sporcato in modo “orribile” questa “grande storia di fede”. Quelli che, sacerdoti o consacrati, hanno abusato di chi invece dovevano proteggere:Come possiamo spiegare il fatto che persone le quali hanno ricevuto regolarmente il Corpo del Signore e confessato i propri peccati nel sacramento della Penitenza abbiano offeso in tale maniera? Rimane un mistero. Eppure evidentemente il loro cristianesimo non veniva più nutrito dall’incontro gioioso con Gesù Cristo: era divenuto semplicemente un’abitudine”.La nostra fede cattolica, imbevuta di un senso profondo della presenza di Dio, rapita dalla bellezza della creazione che ci circonda, e purificata mediante la penitenza personale e la consapevolezza del perdono di Dio, è una eredità che sicuramente è perfezionata e nutrita quando è deposta con regolarità sull’altare del Signore nel Sacrificio della Messa”.E qui c’è un altro snodo importante. La fede che diventa perfetta sull’altare della Messa necessita, afferma, di celebrazioni gioiose, semplici, ma preparate “nella maniera più degna e riverente possibile”. Il Vaticano II, constata il Papa, rinnovando la liturgia ha ottenuto un risultato molto grande… ma è ugualmente chiaro che vi sono state molte incomprensioni ed irregolarità. Il rinnovamento delle forme esterne, desiderato dai Padri Conciliari, era proteso a rendere più facile l’entrare nell’intima profondità del mistero”.Un desiderio, però, rimasto incompiuto perché, “non raramente – ha obiettato Benedetto XVI – la revisione delle forme liturgiche è rimasta ad un livello esteriore, e la ‘partecipazione attiva’ è stata confusa con l’agire esterno”:Pertanto, rimane ancora molto da fare sulla via del vero rinnovamento liturgico. In un mondo cambiato, sempre più fisso sulle cose materiali, dobbiamo imparare a riconoscere di nuovo la presenza misteriosa del Signore Risorto, il solo che può dar respiro e profondità alla nostra vita”.
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